Brigada de Patrimonio Histrico. Recuperata scultura di origine iberica del IV-V secolo a.C.
Irreversibili i danni dichiarati dagli studi scientifici e tecnici
Abstract: Spanish National Police recovered an Iberian sculpture which dates back between the 4th and 5th century BC. The piece, looted in the 90s during agricultural work on the land of a farmhouse and illegally sold to a private resident of Barcelona, is now part of the Spanish cultural heritage. Scientific and technical studies testified irreversible damages.
Ritrovamento e indagini
Un noto archeologo citava all’interno della propria pubblicazione una scultura iberica raffigurate un toro. Aspetto distintivo della scultura sarebbero stati i due blocchi che la componevano. I due frammenti venivano descritti su sito Internet da un residente della provincia di Cordoba lo stesso anno, il 2004. Il residente cordovano, così come l’archeologo, aveva avuto la fortuna di ammirare i due blocchi poco dopo il loro ritrovamento.
Tali testimonianze sono pervenute ad alcuni ricercatori spagnoli dopo aver individuato, nel 2020, una scultura di origine iberica rappresentante un toro in un museo privato di Terragona. La scultura era intatta e restaurata. Ad attirare l’attenzione degli esperti e la loro volontà di approfondire, il fatto che questa fosse chiaramente composta da due blocchi di pietra.
Dopo diverse indagini, la Polizia spagnola ha individuato il responsabile del saccheggio, a detta del quale il ritrovamento risalirebbe a lavori agricoli da lui eseguiti alla fine degli anni ’90. Ascoltato in veste di testimone, in quanto i termini prescrittivi del reato erano già scaduti, egli avrebbe confermato che la notizia del ritrovamento si sarebbe diffusa rapidamente determinando un flusso di interessati all’acquisto provenienti da diverse parti della Penisola. Il pezzo sarebbe stato infine venduto a un residente di Barcellona.
Situazione attuale e studio tecnico-scientifico
Negli anni del ritrovamento, l’ancora attuale Legge n. 16 del 25 giugno 1985 sul patrimonio storico spagnolo era già in vigore. La mancanza della comunicazione di ritrovamento e la conseguente provenienza illegale del pezzo hanno dunque determinato l’illiceità della vendita da parte di chi l’ha trovato.
La scultura è stata trasferita nei locali dell’Istituto del Patrimonio Culturale di Spagna grazie alla collaborazione tra la Brigata del Patrimonio della Polizia Nazionale Spagnola e la Direzione Generale del Patrimonio Culturale e delle Belle Arti del Ministero. Ha poi seguito uno studio tecnico-scientifico il quale ha utilizzato tecniche di imaging e di caratterizzazione dei materiali. Inoltre, l’analisi ha constatato che le modifiche apportate non sono state seguite nel rispetto dei criteri e le raccomandazioni in materia di conservazione e restauro dei beni culturali, causando alterazioni irreversibili alla scultura datata fra il IV e il V secolo a.C.
Laureata in Giurisprudenza (Firenze 2019) con una tesi sulla protezione del patrimonio culturale nei confitti armati, si iscrive a un corso di specializzazione in gestione e protezione del Patrimonio Mondiale (Palazzo Spinelli 2020-2021) al quale segue un periodo di tirocinio presso Here_Lab – laboratorio congiunto tra Università degli studi di Firenze e Ufcio Patrimonio Mondiale e rapporti UNESCO del Comune di Firenze. La collaborazione col Laboratorio si rinnova con una borsa di ricerca, che rimane attiva fino a novembre 2023, quando prende servizio presso la Direzione Cultura e Sport del Comune di Firenze. Ha pregressa e consolidata esperienza come progettista in ambito culturale europeo, mentre dal 2020 è membro dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO. Da ottobre 2024 ricopre il ruolo di funzionario presso il Segretariato Generale del Consiglio della Regione Toscana.
Per JCHC si occupa del progetto in collaborazione con la Brigada de Patrimonio Histórico della Policía Nacional spagnola.