Il TPC restituisce ai legittimi proprietari opere rubate tra il 1979 e il 2017
Sono stati riconsegnati a chi ne aveva subito il furto 4 dipinti ad olio su tela e 3 statuette bronzee, beni d’arte trafugati nel Lazio, nelle Marche, in Piemonte e in Emilia Romagna tra il 1979 ed il 2017.
La cerimonia di restituzione ha avuto luogo presso la caserma “Fava e Garofalo”, sede della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, alla presenza del Prefetto, Dott. Massimo Mariani, del Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria, Dott. Giovanni Bombardieri, nonché delle massime Autorità Civili, Militari e Religiose provinciali e cittadine. Era presente anche il Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, unitamente al Comandante del Gruppo Carabinieri T.P.C. di Roma, Tenente Colonnello Andrea Ilari, e al Comandante del Nucleo Carabinieri T.P.C. di Cosenza, Tenente Giacomo Geloso.
Le opere riconsegnate agli aventi diritto, di grande valore storico e artistico, consistono in:
- Un grande dipinto, olio su tela del Settecento, di autore ignoto, raffigurante una Natura morta con fiori e frutti, oggetto di furto perpetrato nel 2001 nel Cuneese;
- Un dipinto, olio su tela del Seicento, di autore ignoto, riproducente una Madonna con Bambino, asportato nel 2014 nelle Marche;
- Un dipinto, olio su tela del Seicento, di autore ignoto, raffigurante Il filosofo, trafugato a Bologna nel 2016;
- Un dipinto, olio su tela del Seicento, di autore ignoto, con la Sacra Famiglia con San Giovannino, asportato a Bologna nel 2017;
- Due repliche in bronzo di Gazzelle, simili a quelle presenti nel Parco Archeologico di Ercolano e asportate nel 1979 ad Anzio;
- Un Fauno danzante in bronzo, , rubato nel 1998 nell’astigiano.
I beni restituiti, del valore complessivo stimato di oltre un milione di euro, sono stati rintracciati tra l’ottobre 2015 e il luglio 2019, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Antiques”, condotta dal Nucleo Carabinieri T.P.C. di Cosenza con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha consentito l’individuazione di un sodalizio criminale, con base logistica in Campania e in Lombardia, che ricettava le opere in Calabria presso compiacenti antiquari.
Le investigazioni – condotte attraverso riscontri sul campo, ricerche accurate sulle Banche Dati di cui dispone il Comando Tutela Patrimonio Culturale, attività tecniche e acquisizioni da fonti informative – oltre ad assicurare il recupero e a preservare l’integrità dei beni culturali, hanno permesso di ricondurre le opere, inequivocabilmente, a quelle asportate nei domicili di privati cittadini a cui oggi sono state restituite a distanza di molti anni dal loro trafugamento.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di 7 soggetti e il deferimento di ulteriori 35, i quali avrebbero costituito un sodalizio in grado di procurare opere d’arte da esportare oltre confine per la successiva vendita tale da accumulare ricchezze di ingente valore.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza].
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