Era il pomeriggio del 23 marzo 2021 quando i Commissari liquidatori di Veneto Banca SpA, la professoressa Giuliana Scognamiglio, l’avvocato Alessandro Leproux e il dottor Giuseppe Vidau, furono invitati dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario per «acquisire informazioni sullo stato della procedura di liquidazione coatta amministrativa, con particolare riferimento ad azioni di responsabilità, recuperi, sequestri, tempi previsti per la procedura di liquidazione, capienza dell’attivo ricostruito e percentuale di recupero ipotizzabile». Con il decreto n. 186 del Ministro dell’economia e delle finanze il 25 giugno 2017, infatti, su proposta della Banca D’Italia, Veneto Banca SpA era stata posta in Liquidazione Coatta Amministrativa (LCA). Al 31 dicembre 2019 – ultimo riferimento contabile completo, all’epoca dell’audizione – il patrimonio netto della banca era passato da un saldo positivo di 1,7 miliardi a un saldo negativo di 2,7 miliardi, a seguito della rilevazione di perdite per 4,4 miliardi circa. Dall’articolata relazione era emerso che, tra le diverse azioni poste in campo, vi era stata una «complessa attività di verifica, inventariazione, catalogazione e messa in sicurezza di 460 opere d’arte rimaste escluse dalla cessione Intesa San Paolo per un valore di libro di 14 milioni di euro» e che vi erano «in corso le attività di valutazione e stima propedeutiche all’avvio delle aste di vendita da parte di una qualificata casa di vendite, selezionata con procedura competitiva». Nel frattempo i Commissari si erano adoperati accogliendo «le richieste di prestito avanzate nell’ambito di varie mostre e di altre qualificate iniziative culturali» in particolare di Amore e Psiche stanti, un gesso iconico ideato da Antonio Canova (1757-1822). L’opera venne esposta a Palazzo Braschi a Roma, tra il 2019 e il 2020, per Canova. Eterna Bellezza, successivamente al Museo Civico Luigi Bailo di Treviso in occasione di Canova. Gloria Trevigiana – di cui è stata l’immagine di tutta la comunicazione e oggetto della campagna di San Valentino, Un selfie e una promessa con Amore e Psiche di Antonio Canova – ed è attualmente in mostra, fino al 26 febbraio 2023, presso i Musei Civici di Bassano del Grappa per la monografica Io, Canova. Genio europeo.
A differenza della Banca Popolare di Vicenza, altro grande istituto veneto in LCA, che dei beni artistici di sua proprietà costituì un vero e proprio museo in Palazzo Thiene a Vicenza, supportato da una strutturata attività di ricerca, espositiva ed editoriale; Veneto Banca SpA acquistò a caso e acquisì opere d’arte, di differenti temi e qualità, per arredare le proprie sedi o per effetto di fusioni e procedure di recupero del credito senza mai formare una collezione ragionata.
Appena trentenne Canova ricevette la commissione dal colonnello scozzese John Campbell di realizzare due copie del gruppo scultoreo marmoreo, da cui è tratto il gesso. La prima, realizzata nel 1796-1797 e venduta a Gioacchino Murat, fu trasferita nel castello di Compiègne e oggi si trova a Parigi al Museo del Louvre. La seconda, ceduta dal committente a Josèphine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone, fu acquistata dallo Zar Alessandro I di Russia che la portò all’Hermitage di San Pietroburgo. L’opera è l’emblema del contrastato amore tra il dio Eros e la terrena Psiche, raccontato da Apuleio nell’Asinus aureus. Si tratta di un’allegoria dell’anima disobbediente, desiderosa di scoprire ciò che le è volutamente celato e che per questo viene punita e costretta a espiare la colpa. Amore e Psiche stanti è prova della sensibile abilità di Canova nel modellare il marmo, ma è anche rappresentazione della fragilità e della brevità della vita.
Il calco, che misura 148 x 68 x 65 cm, fu eseguito nella bottega di Canova probabilmente da Vincenzo Malpieri e Giuseppe Torrenti, i più famosi aiutanti del maestro responsabili della predisposizione sia dei gessi preparatori per i marmi sia dei gessi derivati dai marmi stessi. L’opera è citata negli antichi archivi canoviani e risulta tra i beni trasportati nel 1829 dallo studio romano di Canova a Possagno, paese natio del maestro dove la sua eredità è custodita nel Museo Gypsotheca a lui dedicato. Passò di proprietà a Giovanni Battista Sartori, vescovo e abate, fratello da parte di madre ed erede universale di Canova, che in seguito la donò ai conti Antonietta Bianchi e Filippo Canal. Nel 2004 l’acquisto, con il suo basamento ovale originale, dagli eredi dei nobili veneti a Villa Canal, nei pressi di Crespano del Grappa, da parte dell’ex amministratore delegato e direttore generale Vincenzo Consoli per conto di Veneto Banca SpA. Nonostante il gesso abbia subìto dei danni da urto, che hanno causato la perdita di tre dita della mano destra di Psiche, il 28 luglio 2022, con provvedimento 60753623 del Segretariato Regionale per il Veneto del Ministero della Cultura, è stato vincolato come bene di interesse culturale particolarmente importante. Pur destinato – così pare al momento – al collezionismo privato, l’interesse nazionale presuppone non possa essere venduto ed esportato all’estero: eventuali compratori stranieri dovrebbero dimostrare di possedere un immobile sul territorio italiano dove collocare e conservare il calco, il che tende a ridurre la platea degli interessati e a incidere anche sul prezzo.
Ora che sta succedendo?
La casa d’aste Bonino, già incaricata della vendita delle opere d’arte e degli arredi della controllata di Veneto Banca SpA in Romania, si sta occupando delle sette fasi dell’incanto del calco, secondo questo calendario: il 28 dicembre 2022, con base d’asta al 200% della stima minima fissata a 200.000 euro; il 12 gennaio 2023, con base d’asta al 150%; il 26 gennaio, al 100%; il 9 febbraio, al 75%; il 23 febbraio, al 50%; il 9 marzo, al 33%; infine il 23 marzo con base d’asta ad offerta libera. Le prime due aste, rispettivamente con un prezzo di partenza di 400.000 euro e di 300.000 euro, sono andate deserte ma l’attenzione è ora puntata sulle 18 di giovedì 26: tutte le informazioni per aggiudicarsi il calco sono disponibili nel catalogo Meraviglie. Atto I sulla piattaforma goforarts.com.
A breve sapremo quali mani avranno il privilegio di posarsi su Amore e Psiche stanti.
Dopo la laurea a Trento in Scienze dei Beni Culturali, in ambito storico-artistico, ho “deragliato” conseguendo a Milano un Perfezionamento in Scenari internazionali della criminalità organizzata, un Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione a Pisa e un Perfezionamento in Arte e diritto di nuovo a Milano. Ho frequentato un Master in scrittura creativa alla Scuola Holden di Torino. Colleziono e recensisco libri, organizzo scampagnate e viaggi a caccia di bellezza e incuria.