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Dopo due secoli torna in prestito a Perugia “Lo Sposalizio della Vergine” del Perugino

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Lo Sposalizio della Vergine, Perugino

Dal 3 marzo all’11 giugno sarà possibile visitare alla Galleria Nazionale dell’Umbria la mostra Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, curata dal direttore Marco Pierini e da Veruska Picchiarelli. Sono attese una settantina di opere del Perugino dai più importanti musei del mondo: la Crocifissione della Cappella Chigi, la Lotta fra Amore e Castità, il Trittico Galitzin, il Polittico della Certosa di Pavia – eccezionalmente ricomposto per la prima volta – e, infine, Lo Sposalizio della Vergine.

Quest’ultima, commissionata per la Cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, fu confiscata dalle truppe napoleoniche in seguito alle disposizioni sancite dal Trattato di Tolentino nel 1797. Dopo un viaggio tormentato, nel 1800 venne smistata a Caen, in Normandia, insieme ad altri capolavori ritenuti minori, perché fosse di ispirazione per i giovani artisti locali.

Da allora è rimasta sempre nella stessa città: si salvò dai bombardamenti seguiti allo sbarco del 6 giugno 1944, perché era stata messa in salvo già nel 1939 nel castello di Baillou. Dal 1970 è conservata al Musée del Beaux-Arts: la direttrice del museo, Emmanuelle Delapierre, considera l’opera di rilievo per la città francese e la più importante della collezione museale.

Prima di questa occasione è tornata in Italia nel 2016 a Milano, quando è stata messa a confronto con la rielaborazione della stessa scena realizzata da Raffaello, il miglior allievo del Perugino.

Il prestito non è a senso unico: la Galleria Nazionale dell’Umbria concederà nello stesso periodo la Pietà di Piero di Cosimo. Il gioco, però, vale la candela. La curatrice Picchiarelli ha spiegato che Lo Sposalizio è l’opera religiosa più importante realizzata dal Perugino nella sua città di adozione.

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