Guarneri del Gesù: record d’asta
La notizia è di quelle che non passano inosservate: battuto all’asta al prezzo record di 9,44 milioni di dollari nella notte del 16 marzo a New York, il violino Giuseppe Guarneri del Gesù “Baltic” 1731 occupa oggi il terzo posto nella classifica degli strumenti ad arco più apprezzati, venduti dalla Casa d’Asta Tarisio (il secondo è il violino “Lady Blunt” Stradivari, battuto a 15,9 milioni di dollari nel 2011 e il primo è il violino “Da Vinci” Stradivari battuto a 15,34 milioni nel 2022).
Il “Baltic” ha una storia nota, ma solo a partire dal Novecento ovvero quando apparteneva all’antica famiglia baltica Giese. Nel 1935 il liutaio Phillip Hammig lo vendette a Walter Sochaczeski, che lo portò con sé quando si trasferì da Bruxelles a San Paolo del Brasile. Nel 1940, tramite Rudolph Wurlitzer, lo cedette a E. Clem Wilson di Los Angeles. Quando questi morì, la figlia vendette lo strumento a Doroty Powers Percival. La violinista lo suonò 10 anni, finché non lo comprò Irving Levick di Buffalo, New York. Nel 1971 entrò nella collezione del californiano Gorge Gade, accanto allo Stradivari “Cessol” ed altri capolavori di eccezionale valore. Venne quindi acquistato da un famoso solista canadese, Steve Starzy, che lo utilizzò per numerosissimi concerti ed incisioni. Nel 1994 è stato esposto, insieme ad altri 24 violini, al Metropolitan Museum of Art di New York in occasione della mostra “Capolavori di Guarneri del Gesù”.
Assistere alla vendita di questo straordinario violino, a quasi il triplo del precedente prezzo record d’asta registrato per un Guarneri del Gesù mostra, ancora una volta la forza inarrestabile della domanda globale di strumenti musicali rari e storici. Il “Baltic”, che ha trascorso molti anni nella collezione di famiglia dell’uomo d’affari asiatico-americano Sau-Wing Lam (1923-1988), musicista, collezionista di strumenti rari e mecenate, che ha generosamente sostenuto ed incoraggiato molti giovani musicisti, continuerà a suonare custodito dal suo nuovo proprietario e nelle mani di Anne Akiko Meyers.
Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.