Porto Empedocle. Il 22 aprile 2003 si ritrovano nella casa di Andrea Camilleri di Via La Porta il noto scrittore, il sindaco Paolo Ferrara e l’assessore Antonio Guido. “Ritenendosi estremamente grato della proposta”, Camilleri concede al suo comune, dove ha ambientato le vicende del famoso Commissario Montalbano, l’utilizzo del nome fittizio di Vigata. Da allora, tutte le insegne di Porto Empedocle sono state aggiornate con la scritta “Vigata”, riscuotendo negli anni un successo turistico nazionale e internazionale.
Eppure, il 15 marzo 2023 Francesco Di Mare, giornalista de La Sicilia, riceve sul telefono una foto del prezioso documento nella discarica ad Aragona, nell’area dello stoccaggio. Si attiva subito, sia come giornalista che come cittadino, per trovare una soluzione.
La notizia, riportata poi da Rai News, raccoglie reazioni di sconcerto nel mondo politico e intellettuale, oltre che nella cittadinanza di Porto Empedocle. Il Sindaco Calogero Martello definisce ai microfoni di Rai News l’accaduto come un fatto molto grave. Ha avviato una indagine interna al Comune, per verificare come sia potuto succedere che un documento del genere finisse in mezzo ai rifiuti. L’autorizzazione ora è affissa nella stanza di rappresentanza del Sindaco, “affinché la memoria e il ricordo di Andrea Camilleri siano tenuti vivi e in maniera adeguata e solenne”.
Dottoressa in Economia e Politiche della Cultura presso l’Università di Torino.
Junior project manager presso CCW – Cultural Welfare Center.