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È tempo di restauro per l’Altare della Patria

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Fonte: VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia

Sotto la direzione di Edith Gabrielli, direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, il team capitanato da Susanna Sarmati ha cominciato lo scorso 28 marzo i lavori di restauro dell’Altare della Patria, in un progetto di valorizzazione del settore centrale.

Il restauro: un cantiere aperto

L’umidità e le temperature elevate date dall’esposizione al sole influenzano negativamente lo stato del monumento, ad oggi critico. I depositi di licheni e alghe presenti creano, infatti, una patina scura causando una scarsa leggibilità, con degrado meccanico e chimico della superficie. Tre gli obiettivi dell’intervento: garantire la conservazione materiale dell’opera, facendo in modo che non si riformino depositi; restituire una piena fruizione dell’Altare; acquisire una serie di conoscenze specifiche per ricostruire tecniche, metodi e informazioni relative alla costruzione dell’opera.

I lavori sull’Altare della Patria dureranno fino a ottobre 2023, nel rispetto della cerimonia del 4 novembre. Sono organizzati in tre fasi distinte: interesseranno in successione le porzioni laterali dell’Altare, la porzione centrale di destra e la porzione centrale di sinistra. In questo modo rimane garantito il servizio quotidiano della Guardia d’Onore alla Tomba del Milite Ignoto e non sono compromesse le celebrazioni del 25 aprile e del 2 giugno.

È possibile avere un aggiornamento settimanale dell’avanzamento dei lavori tramite il diario online del VIVE. In più, si tratta di un cantiere aperto: cittadini e turisti hanno la possibilità di osservare gli operatori e le operatrici in opera dal vivo e potranno salire sui ponteggi in occasione di visite guidate speciali, in programma il 23 aprile, 22 giugno, 27 agosto e 17 settembre.

La mostra sulla storia del Vittoriano

Nel frattempo, l’Istituto VIVE ha avviato una campagna di studio, catalogazione e restauro dei gessi, bozzetti e modelli del monumento, presentati in occasione dei concorsi artistici di costruzione e decorazione dello stesso. Il materiale è oggi in deposito all’ex Mattatoio di Roma e, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, entrerà a far parte del patrimonio del VIVE. È prevista per il prossimo 25 ottobre l’inaugurazione di una mostra dedicata, allestita nella Sala Zanardelli del Vittoriano. Le fasi di studio, catalogazione e curatela della mostra seguono la direzione scientifica di Valerio Terraroli, mentre il restauro è affidato a Luca Pantone.

Pensato all’indomani della morte del re Vittorio Emanuele II (1878), il Vittoriano doveva celebrare la storia del Risorgimento italiano. L’architetto Giuseppe Sacconi vinse il concorso nel 1885 e decise in un secondo momento di trasformare la zona centrale del Vittoriano in un grande altare laico dedicato alla Nazione e ai suoi valori. Le decorazioni dell’Altare sono a cura dello scultore bresciano Angelo Zanelli, che vinse il concorso nel 1908 e finì i lavori nel 1925. Nella sua opera combina elementi della sua formazione classica a suggestioni internazionali contemporanee, simboliste e liberty.

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