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Un dipinto del XVI secolo torna dopo il furto alla Chiesa di Santa Maria Annunciata di Isorella (BS)

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(Tempo di lettura: 2 minuti)

Un dipinto raffigurante il Compianto sul corpo di Cristo, trafugato la notte tra il 16 ed il 17 febbraio 1999 dalla Chiesa di Santa Maria Annunciata a Isorella (BS), è stato restituito dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze, Cap. Claudio MAUTI, al parroco Don Mauro Manuini.

Compianto sul corpo di Cristo, olio su tela, cm. 83 x 67, attribuito a Francesco Prata da Caravaggio.

Il dipinto, attribuito a Francesco Prata da Caravaggio, pittore che già alla sua epoca era considerato una personalità artistica di primo piano, è stato sequestrato presso una galleria d’arte milanese dopo una verifica dell’opera attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

La comparazione della fotografia del dipinto con quelle contenute all’interno della Banca Dati, consegnate al momento del furto dall’allora parroco Don Francesco Bazzoli, ha consentito di accertarne l’illecita provenienza, nonché, data l’importanza dell’opera, la pubblicazione alla pagina 18 del bollettino n. 22 anno 1999, “Servizio per le ricerche delle opere d’arte rubate” edito dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

La conseguente attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano, ha consentito di individuare e denunciare per ricettazione una pensionata sessantottenne – residente in Lombardia e che a seguito di perquisizione è stata trovata in possesso di altra opera rubata -, e confermare quindi l’estraneità ai fatti per la galleria d’arte, che aveva richiesto l’iniziale l’accertamento.

L’importante dipinto è stato anche presentato come “opera da ricercare” nella trasmissione televisiva del “Maurizio Costanzo Show”.

I bollettini delle opere d’arte trafugate, Arte in Ostaggio – Art Held Hostage, contengono le opere di maggior rilevanza trafugate nel tempo e rappresentano, anche ai sensi della Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente asportati, un valido strumento per contrastare il traffico illecito delle opere d’arte. Tali pubblicazioni, realizzate dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ed edite dal Comando Generale dell’Arma, fino al 2003 (nr. 25) erano stampate in formato cartaceo, per passare poi, dalla nr. 26, nel solo formato digitale e scaricabili attraverso il sito Internet istituzionale dell’Arma.

L’importanza della catalogazione e della fotografia del bene prodotta al momento della denuncia permettono di alimentare adeguatamente la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che si conferma essere uno strumento indispensabile per l’attività investigativa che, unito all’impegno, alla determinazione ed alla professionalità dei militari del Comando Tutela Patrimonio Culturale permette, come in questo caso, di individuare opere rubate anche a distanza di molti anni dagli eventi delittuosi.

[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze].

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