I Carabinieri dell’Arte restituiscono alla Diocesi di Sabina-Poggio Mirteto tre manoscritti dell’Archivio Diocesano
A Poggio Mirteto (RI), presso la Curia Vescovile – Chiesa di Santa Maria del Suffragio della Diocesi di Sabina-Poggio Mirteto, alla presenza del Vescovo Monsignor Ernesto MANDARA, il Maggiore Francesco Nicolò PIRRONTI, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, ha restituito tre importanti manoscritti antichi, di elevato interesse culturale, asportati illecitamente da quell’Archivio Diocesano. I volumi, che rivestono il carattere di beni culturali ecclesiastici, sono nello specifico:
• Manoscritto del 1713 “Libro dei vivi e dei morti”, mutilo del piatto anteriore e delle rubriche A, B e C, bene culturale di natura ecclesiastica, costituendo il corrispettivo dei registri di stato civile (nascita e morte) in uso presso lo Stato della Chiesa in epoca preunitaria;
• Testamento manoscritto datato 22 agosto 1464 recante l’indicazione del de cuius “tal Giov[anni] di S.Eustachio che dicesi padrone dei Castelli di Poggio e Catino”;
• Coperta decorata recante titolo “Cicconetti D. Leopoldo – Deportazione”, contenente carte sciolte riferibili alla deportazione dei parroci del Lazio in Parma avvenuta in epoca napoleonica.
Le indagini, avviate tempestivamente dai militari del Nucleo Tpc di Roma nel mese di gennaio 2023 a seguito della denuncia di furto sporta da Don Fabrizio GIOIOSI, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Sabina Poggio-Mirteto, hanno consentito di individuare e recuperare i preziosi volumi presso le abitazione di un ex commerciante di libri antichi della capitale e di un privato cittadino residente in Firenze che ne aveva acquistato uno dei tre volumi su un noto sito di e-commerce. Di fondamentale supporto alle investigazioni si sono rivelati gli elementi descrittivi e fotografici presenti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ove sono confluiti i documenti prodotti in sede di denuncia e le immagini relative ai beni rubati.
La restituzione dei citati beni, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, che ha coordinato tutte le attività di indagine, riporterà i preziosi manoscritti presso la loro originaria comunità religiosa, ove potranno tornare, dopo le necessarie operazioni di restauro, ad essere pubblicamente fruiti e studiati.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma].
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