La moneta più cara della storia torna a casa, in Grecia
Nel 42 a.C. Marco Giunio Bruto fece coniare una serie monetale con legenda EID MAR (le Idi di Marzo), ritraente il proprio profilo sul recto, per pagare le sue truppe dopo la fuga in Grecia in seguito all’assassinio di Giulio Cesare. Un ormai famoso esemplare aureo di questa serie pare sia stato scoperto oltre un decennio fa in Grecia, in un’area corrispondente alla zona dove Bruto e Gaio Cassio Longino, suo alleato nella Guerra Civile, avevano stanziato i loro eserciti. Al termine di una inchiesta della Procura di New York, il Dipartimento della Homeland Security degli Stati Uniti ha restituito la moneta, intercetta sul mercato, alle autorità greche a fine marzo: la cerimonia per il rimpatrio della moneta e di altri 29 manufatti, risalenti fino al Neolitico, è avvenuta martedì 21 marzo presso il Consolato greco di New York.
Al momento sono noti solo due esemplari aurei EID MAR, mentre sono pervenuti molti altri esemplari con lo stesso tipo coniate in argento e di valore inferiore. Esportato illecitamente fuori dall’Europa, l’ultima traccia lasciata da questo aureo risale all’ottobre del 2020, quando un milionario statunitense lo acquistò dalla casa d’aste londinese Roma Numismatics per la cifra da record di 4,2 milioni di dollari. Secondo ArtNews Roma Numismatics era entrata in possesso della moneta attraverso Italo Vecchi, un italiano commerciante di numismatica trapiantato nel Regno Unito.
Dalle ricostruzioni del Dipartimento della Homeland Security, i venditori avrebbero falsificato la descrizione della provenienza del pezzo e nel gennaio 2023 le autorità hanno arrestato il proprietario della casa d’aste con l’accusa di truffa, possesso di beni rubati e complicità, per il suo ruolo organizzativo nella transazione. Nel mese successivo l’Ufficio del Procuratore Distrettuale Alvin L. Bragg ha sequestrato la moneta in una indagine congiunta a diverse agenzie di polizia straniere. L’inchiesta su Vecchi è, invece, ancora in corso.
Tra gli altri manufatti restituiti ci sono un cratere a calice in bronzo, del 350 a.C., che custodiva le ossa di un defunto, saccheggiato e trafugato in Svizzera, e il Gruppo familiare neolitico, risalente al 5000-3500 a.C., formato da cinque figure umane e animali scolpite nel marmo per un valore di 3 milioni di dollari. Quest’ultimo dal 2000 fino al sequestro è stato esposto al Metropolitan Museum of Art.
Da quando A. L. Bragg ha assunto l’incarico di Procuratore Distrettuale ha restituito 950 reperti archeologici a 17 Paesi, per un valore di oltre 160 milioni di dollari.
Dottoressa in Economia e Politiche della Cultura presso l’Università di Torino.
Junior project manager presso CCW – Cultural Welfare Center.