Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito una cinquecentina alla Provincia Toscana dei Frati Cappuccini di Firenze intitolata Pietro da Bergamo – Tabula Aurea, che contiene la famosa Opera Omnia di San Tommaso d’Aquino, edita a Roma nel 1570. Si tratta di un volume che dalle indagini condotte tra il 2020 e il 2022 è risultato essere scomparso dalla biblioteca dei frati francescani di Siena in circostanze legate a lavori di ristrutturazione del convento, con successivo trasferimento di molti di quei libri antichi presso la sede di Firenze del citato ordine religioso.
Grazie alla richiesta dei militari del TPC, l’Ente religioso ha potuto accorgersi che l’opera era mancante già da tempo, dopo essere confluita da Siena a Firenze circa 20 anni or sono. Il bibliotecario di allora si accorse che la cinquecentina, assieme ad altri libri, aveva subito un’invasione di tarli, per cui era necessario isolarla. Questi volumi, per essere “curati”, furono inseriti in appositi sacchi sottovuoto e collocati in un magazzino dal quale, verosimilmente, ignoti poterono sottrarli in maniera indisturbata, per giungere, di mano in mano, al venditore sul quale si sono concentrate le investigazioni.
I Carabinieri, nel consueto monitoraggio delle vendite sul mercato telematico, hanno individuato che un account attestato in Italia aveva posto in vendita all’asta il volume in questione per la somma di mille euro. Con le ricerche svolte e con la collaborazione del sito web, è stato possibile risalire a un 60enne della provincia di Milano che, tuttavia, aveva già realizzato la vendita.
L’attenzione investigativa si è concentrata, oltre che sulla preziosità del volume che, come altri di questo tipo, solitamente fanno parte di corpi librari presenti all’interno di biblioteche ecclesiastiche o pubbliche, sul fatto che la foto del frontespizio recasse in evidenza il timbro a inchiostro che identifica la biblioteca di appartenenza. Il corpo librario della Provincia Toscana dei Frati Cappuccini di Firenze, infatti, comprende volumi fatti confluire anche da altre strutture, come, in questo caso, dal convento di Siena. La richiesta che i Carabinieri dell’Arte hanno rivolto ai frati è stata la paternità del timbro presente sul frontespizio dell’Opera Omnia. I religiosi, oltre ad aver riconosciuto la proprietà sul bene, ne hanno anche rivendicato il ritorno in possesso.
Grazie ai riscontri investigativi, i Carabinieri Tpc hanno richiesto alla Procura della Repubblica di Firenze un decreto di perquisizione e sequestro presso l’abitazione del milanese scoprendo, tuttavia, che l’opera di San Tommaso D’Aquino era già stata venduta a un acquirente residente nelle Marche ed è stato lì, che anche grazie alla collaborazione dei militari del Nucleo Tpc di Ancona, si è potuto eseguire un nuovo decreto di sequestro sul prezioso volume.
Al termine dell’attività, considerando che è verosimile ipotizzare una dispersione accidentale di alcuni di quei testi a causa del loro immagazzinamento dovuto a lavori di ristrutturazione, non sono state individuate responsabilità penali in carico a terze persone ed è stato, quindi, possibile restituire il libro all’Ente religioso.
La restituzione di beni culturali ai legittimi proprietari rientra tra gli importanti compiti del Nucleo Tpc che svolge buona parte della propria attività investigativa attraverso la gestione della Banca dati dei beni illecitamente sottratti. Un vero patrimonio informativo di fondamentale importanza per le indagini e costituisce la più grande banca dati del mondo con oltre 8 milioni di files relativi a beni da ricercare, gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine].
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