A Roma presso Villa Albani-Torlonia, alla presenza del Presidente della “Fondazione Torlonia” Alessandro Poma Murialdo, il Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, ha restituito una testa femminile in marmo che fu asportata dal parco della villa il 20 novembre 1978 unitamente ad altre quattro opere.
Nel febbraio 2015, l’Amministrazione del Principe Alessandro Torlonia di Roma aveva comunicato al Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale l’informazione che uno studioso tedesco aveva individuato, in una pubblicazione d’arte, una testa in marmo che sembrava corrispondere perfettamente a quella asportata dalla statua dell’idrofora posta all’interno del parco di Villa Albani-Torlonia. La testa in argomento coincideva, effettivamente, con l’opera identificata nell’inventario n. 521 di Morcelli Fea Visconti. Le indagini condotte dai Carabinieri dell’Arte, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, hanno permesso di accertare che l’immagine raffigurava una testa che faceva parte di una collezione privata di Zurigo (Svizzera). Le ulteriori indagini del Tpc, condotte unitamente alla magistratura svizzera, hanno permesso di dimostrare che l’opera era stata ereditata in buona fede dalla moglie del collezionista, nel frattempo deceduto, e che, a seguito dell’expertise curata dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma del Ministero della Cultura che ne ha accertato la corrispondenza con l’opera trafugata, si era dichiarata disponibile alla restituzione. L’opera è stata rimpatriata nell’aprile 2022 e restituita alla Fondazione Torlonia, comodataria della Villa Albani-Torlonia, che ne ha curato il restauro e il riallestimento nella sua sede originaria.
[Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.