Cooperazione Internazionale tra Forze di Polizia: rientrano dalla Germania 14 beni trafugati in Italia
Fondamentale il coordinamento tra il Ministero della Cultura italiano e quello tedesco
Nella sede del Reparto Operativo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Caserma “La Marmora” sita in Via Anicia n. 24, alla presenza della S.E. Viktor Elbling, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia, sono stati restituiti all’Italia, rappresentata dal Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, 14 beni culturali, provento di diverse attività di reato.
Per la Polizia Criminale del Lander Bavarese (Bayerisches Landeskriminalamt – BLKA) sono intervenuti il Dott. Guido Limmer (Vice Comandante), il Commissario Capo Christian Klein (responsabile della Sezione opere d’arte) e l’Ispettrice Barbara Sperr (investigatore della Sezione opere d’arte). Inoltre, la Dott.ssa Florentine Kutscher, in rappresentanza del Ministero Federale per la Cultura e Media di Berlino (Germania), il Consigliere Clemente Contestabile, Consigliere Diplomatico del Ministro della cultura, la Dott.ssa Julia Külb, Esperto Nazionale per la Germania a Eurojust (l’Aia, Paesi Bassi) e il Dott. Aldo Ingangi, Magistrato e Assistente al Membro Nazionale Italiano a Eurojust.
Il sequestro e la consegna definitiva dei 14 beni culturali è frutto della collaborazione intercorsa tra il personale addetto alla Cooperazione Internazionale del Comando Carabinieri TPC e il BLKA di Monaco di Baviera (Germania), nonché del coordinamento intercorso tra i rispettivi Ministeri della Cultura.
La restituzione degli antichi manufatti celebra la conclusione di varie indagini di polizia giudiziaria svolte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ha localizzato in Germania i seguenti beni culturali:
- kylix attica a figure nere, 540-530 a.C. attribuita al “Gruppo dei piccoli maestri”. Individuata nel 2019 in Monaco di Baviera (Germania) dalla Sezione Elaborazione Dati CC TPC, dove era in vendita all’asta. È risultata essere oggetto di diniego all’uscita dal territorio nazionale da parte del Ministero della cultura italiano, ed esportata clandestinamente da un noto pregiudicato canadese;
- elmo corinzio in bronzo risalente al IV secolo a.C., 3 monete romane in bronzo (epoca da 68 a.C. – III sec. A.C.) e antefissa tarantina, IV secolo a.C. Nel 2020, in seguito a specifica attività tecnica svolta sul territorio italiano dai Carabinieri della Sezione Archeologia del dipendente Reparto Operativo, poi proseguita in territorio austriaco e tedesco dal BLKA, i beni venivano bloccati in Monaco di Baviera nella disponibilità di un pluripregiudicato cittadino italiano. I 5 reperti, provento di recenti attività di scavo clandestino avvenute in Puglia ed esportati illecitamente, sono stati oggetto di rivendica penale dell’A.G. di Taranto;
- scrigno in avorio e legno della bottega degli “Embriachi”. Nel 2020 è stato localizzato in Monaco di Baviera (Germania) dalla Sezione Elaborazione Dati CC TPC, ove era in vendita presso una nota casa d’aste. È provento del furto avvenuto tra il 10 il 18 ottobre 2006 ai danni del Museo di Arte Antica della Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano;
- olla peuceta biansata, VII-VI sec. a.C.; skyphos apulo in stile di Gnathia, IV sec. a.C.; coppa apula biansata in stile Gnathia, IV sec. a.C. Localizzati nel 2022 dalla Sezione Elaborazione Dati CC TPC sul sito web di una nota casa d’aste di Monaco di Baviera (Germania), sono oggetto di provvedimento di confisca scaturito da altro procedimento penale, emesso nel 2008 dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale Ordinario di Roma;
- moneta in oro, solido di Valentiniano II della zecca di Mediolanum – epoca 378-383 d.C. Localizzata in Svizzera nel 2017 da personale del Nucleo TPC di Bologna, parziale provento del furto avvenuto nel 2009 ai danni del Museo Archeologico Nazionale di Parma. In seguito a rogatoria internazionale inoltrata all’A.G. elvetica, si accertava che la moneta era stata acquistata da un cittadino tedesco, residente a Monaco di Baviera, dove veniva successivamente sequestrata e restituita in seguito a rivendica amministrativa avanzata nel 2022 dal Ministero della cultura italiano;
- 2 monete in oro, solido di Valentiniano II della zecca di Treviri – epoca 367-375, solido di Valentiniano II della zecca di Treviri – 388-392. Localizzate nel 2018 da personale del Nucleo TPC di Bologna in un’asta di Monaco di Baviera (Germania). Parziali proventi del furto avvenuto nel 2009 presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma, sono state sequestrate su richiesta del Tribunale di Parma e rivendica amministrativa del Ministero della Cultura italiano;
- moneta in oro, solido di Valentiniano II della zecca di Treviri – epoca 367-385. Localizzata nel 2019 da personale del Nucleo TPC di Bologna presso una casa d’aste di Monaco di Baviera (Germania), risultata essere parziale provento del furto avvenuto nel 2009 presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma. È stata sequestrata su richiesta del Tribunale di Parma e rivendica amministrativa del Ministero della Cultura italiano.
La restituzione odierna testimonia l’importanza dei rapporti internazionali consolidatisi nel tempo tra le due Forze di Polizia nonché tra i rispettivi Ministeri della cultura, la cui collaborazione, ha permesso di addivenire all’eccellente risultato odierno, ovvero il ritorno in patria di inestimabili beni culturali che erano stati sottratti al patrimonio culturale italiano.
Fondamentale il lavoro di catalogazione e censimento delle immagini fotografiche dei beni culturali da ricercare che confluiscono quotidianamente nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Ministero della cultura e gestita dai Carabinieri dell’Arte. Il database più grande al mondo nel suo genere, con oltre 1.3 milioni di files relativi a opere da ricercare, rappresenta lo strumento fondamentale per recuperare beni culturali anche a distanza di tempo.
[Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
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