(English test below)
New York. Ieri, nel corso di una cerimonia ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di New York, la Monuments Men and Women Foundation ha annunciato la restituzione di una bolla papale emessa da Papa Pio IX nel 1862, e ne ha affidato la custodia ai Carabinieri TPC. Con il documento, un decreto ufficiale emesso dal Vaticano e che reca la firma del papa, si istituì la chiesa di Santo Stefano a Scascoli, appena a sud della città di Bologna e ancora oggi esistente.
“La restituzione di questa bolla papale ci riempie di entusiasmo”, ha dichiarato Anna Bottinelli, presidente della Monuments Men and Women Foundation, “soprattutto in questo giorno, il 79° anniversario dello storico sbarco in Normandia, un importante momento di svolta nella guerra. Oggi ricorre anche il 16° anniversario della fondazione della nostra organizzazione. Sono grata a tutti coloro che ci hanno aiutato nella ricerca, da Eric Lee e il suo team del Kimbell Art Museum, al tenente Sebastiano Antoci del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, a monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano. Collaborazioni come questa sono essenziali per il continuo impegno della Fondazione nell’individuare e restituire opere d’arte e altri beni culturali dispersi dalla fine della guerra”.
“Recuperare opere d’arte e documenti storici significa riappropriarsi della nostra storia e della nostra identità”, afferma il Prof. Fabio Finotti, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York. “È anche un modo per riflettere su ciò che è stato distrutto dalla guerra”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, alcune zone dell’Italia settentrionale furono devastate dai bombardamenti e dall’artiglieria, compresa la chiesa che ospitava questa bolla papale. L’ufficiale dell’esercito degli Stati Uniti Wolfgang Lehmann, membro dei “Ritchie Boys”, un gruppo speciale di soldati americani addestrati a Camp Ritchie per l’intelligence, era assegnato all’88ª Divisione di Fanteria quando trovò il documento tra le macerie della chiesa. Lo raccolse e lo portò negli Stati Uniti come ricordo del suo servizio militare. Dopo diversi anni di servizio, Lehmann fu congedato con onore dall’esercito americano con il grado di maggiore e iniziò una lunga e brillante carriera nello United States Foreign Service. Lui e sua moglie sono sepolti nel cimitero nazionale di Arlington. Suo nipote, Walter Lehmann, ha contattato la Monuments Men and Women Foundation per consegnare il documento e coordinarne il rientro in Italia.
“Mio zio sarebbe stato felice di sapere che un documento salvato dalla distruzione della guerra sta tornando a casa, nella chiesa in cui lo aveva trovato 79 anni fa”, ha detto Lehmann. “So che avrebbe voluto incoraggiare altri veterani e i loro familiari in possesso di oggetti simili a seguire le sue orme e a contattare la Monuments Men and Women Foundation”.
La Fondazione desidera esprimere la propria gratitudine alla Bank of America, che ha contribuito a finanziare una parte della ricerca, e a Sondra e Toby Eoff, che hanno generosamente sostenuto i costi per la restituzione. Se avete in casa o conscete qualcuno che possiede un’opera d’arte o un qualsiasi bene culturale portato via dall’Europa durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, vi invitiamo a contattarci al numero verde: 1-866-WWII-ART, oppure a compilare il modulo online sul nostro sito ufficiale. La Fondazione e il suo team di esperti rispondono a ogni segnalazione.
La Monuments Men and Women Foundation è un’organizzazione no-profit 501(c)(3) che vuole sensibilizzare il pubblico a livello gobale sul rispetto e la protezione del nostro patrimonio culturale. È stata insignita della National Humanities Medal per l’attività di valorizzazione del lavoro dei Monuments Men and Women e della loro missione, quella cioè di porre rimedio al saccheggio delle opere d’arte perpetrato dai nazisti. La Monuments Men and Women Foundation collabora con i veterani e i loro familiari col fine di identificare i beni e di restituirli ai legittimi proprietari. Grazie al suo ruolo super partes, la Fondazione agisce, senza secondi scopi, per la tutela del patrimonio culturale.
Per ulteriori informazioni, www.monumentsmenandwomenfnd.org.
(English version)
NEW YORK, NY – Yesterday, at a ceremony hosted by the Italian Cultural Institute in New York City, the Monuments Men and Women Foundation announced the restitution of a papal bull issued by Pope Pius IX in 1862 and turned over custody of this document to Italian officials from the Carabinieri. This papal bull, an official decree issued by the Vatican, was signed by Pope Pius IX in 1862. It established the Catholic Church of Santo Stefano in Scascoli, just south of the city of Bologna, a church that is still in existence today.
“We are thrilled to return this papal bull,” said Anna Bottinelli, president of the Monuments Men and Women Foundation, “especially on this day, the 79th anniversary of the historic “D-Day” landings in Normandy, a major turning point in the war. Today also happens to be the 16th anniversary of the founding of our organization. I am grateful to all those who helped us in our research, from Eric Lee and his team at the Kimbell Art Museum to Lt. Sebastiano Antoci of the Carabinieri Command for the Protection of Cultural Heritage, and Monsignor Sergio Pagano, Prefect of the Vatican Secret Archives. Collaborations such as this are essential to the Foundation’s continued efforts to locate and return works of art and other cultural heritage missing since the end of the war.”
“Recovering artworks and historical documents involves regaining our history and identity” states Prof. Fabio Finotti, Director of the Italian Cultural Institute in New York. “It is also a way of reflecting on what has been destroyed by war”.
During WWII, portions of northern Italy were devastated by bombing and artillery including the church that housed this papal bull. United States Army officer Wolfgang Lehmann—a member of the “Ritchie Boys,” a special group of American soldiers trained at Camp Ritchie in military intelligence—was attached to the 88th Infantry Division when he found the document among the church rubble, picked it up, and took it home to the United States as a souvenir of his military service. Following several years of service, Lehmann was honourably discharged from the US Army with the rank of major and began a long and distinguished career in the United States Foreign Service. He and his wife are interred at Arlington National Cemetery. His nephew, Walter Lehmann, reached out to the Monuments Men and Women Foundation to identify the object and coordinate its return to Italy.
“My uncle would have been pleased to know that a document that he rescued from the destruction of war is now on its way back home to the church where he found it 79 years ago,” said Mr Lehmann. “I know he would want to encourage other veterans and their family members who may possess similar objects to follow in his footsteps and contact the Monuments Men and Women Foundation.”
The Foundation wishes to express its gratitude to Bank of America for a grant that helped fund a portion of the research, and Sondra and Toby Eoff who generously helped underwrite restitution costs. If you or someone you know has a work of art or cultural object brought home from Europe that may have been displaced during and after WWII, please call the Monuments Men and Women Foundation on its toll-free tip line: 1-866-WWII-ART, or complete an online submission form. The Foundation and its team of experts respond to every lead.
About Monuments Men and Women Foundation.
The Monuments Men and Women Foundation is a 501(c)(3) not-for-profit organization dedicated to raising global awareness about the importance of respecting and preserving our shared cultural heritage. It is a recipient of the National Humanities Medal for its work honouring the historic achievements of the Monuments Men and Women and completing their mission to right the wrongs of the Nazi looting machine. The Monuments Men and Women Foundation works with veterans, their family members, and others to identify the objects and return them to their rightful owner. Using its super partes role, the Foundation acts on behalf of the art or cultural object in question, without favouritism, without an agenda. For more information, www.monumentsmenandwomenfnd.org.
La Monuments Men and Women Foundation è un’organizzazione no-profit, creata per sensibilizzare il mondo sul servizio reso dagli uomini e dalle donne della Monuments, Fine Arts, and Archives (MFAA) durante la seconda Guerra Mondiale, per raccontare i loro successi e portare a termine la loro missione incompiuta: restituire le opere d’arte rubate ai legittimi proprietari.