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Genova. Attività operativa del Nucleo TPC per il 2022

(Tempo di lettura: 3 minuti)

Nel 2022 i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Genova hanno proseguito con efficacia l’attività preventiva dell’intera regione: 31 sono state le verifiche sulla sicurezza eseguite presso musei, biblioteche e archivi; 48 le aree archeologiche vigilate; 131 le aree tutelate da vincoli paesaggistici sorvegliate; 190 i controlli effettuati in occasione di fiere e mercati antiquariati e presso esercizi commerciali del settore.

Circa 2.700 sono stati beni culturali sottoposti ad accertamenti attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal comando TPC di Roma: si tratta, principalmente, di opere d’arte poste in vendita da privati attraverso case d’asta e siti Internet e beni documentati dall’Ufficio esportazione della Soprintendenza di Genova.

L’attività repressiva dei carabinieri della TPC ligure a portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 30 persone, resesi responsabili di violazioni del Codice Penale e delle norme che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): 21 i denunciati per aver ricettato beni culturali e 1 quello per reati contro il paesaggio, mentre i rimanenti risultano aver violato norme relative alla contraffazione di opere d’arte o riguardanti l’esportazione dei beni culturali.

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di sequestrare beni per un valore complessivo stimato in circa 4.300.000 Euro. L’incessante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Genova, validamente supportato dall’Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull’intera regione. Nell’anno in riferimento si sono verificati 10 furti d’arte di cui 5 in danni di luoghi di culto.

Una recente indagine condotta dai militari dello speciale Reparto dell’Arma, diretti dalla Procura della Repubblica di Genova e supportati dagli archeologi della Soprintendenza ABAP ligure, ha portato al sequestro di una importante collezione archeologica di provenienza illecita composta da 70 manufatti ceramici: terrecotte a vernice nera e figure rosse, ceramiche acrome, daunie e corinzie, databili tra il VII e il II secolo a.C., eredite da un soggetto ritenuto estraneo ai fatti delittuosi.

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[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Genova].

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