Il TPC di Venezia recupera un’importante collezione di opere d’arte
Venezia. Ventiquattro dipinti, dispersi a causa di una bancarotta e della conseguente ricettazione fallimentare, sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Padova. I dipinti, di rilevantissimo valore storico ed economico (Canaletto, Tiepolo, Guardi, Giampietrino, Padovanino, Diziani, Zais, Fontebasso, Bonifacio de’ Pitati) sono stati rinvenuti a seguito di perquisizioni, effettuate tra giugno e novembre del 2021, dai Carabinieri del Nucleo TPC a Venezia, Padova, Firenze, Genova e Treviso.
Tra le opere sequestrate, alcune sono state rinvenute all’interno di veri e propri caveau, realizzati nelle abitazioni perquisite, altre celate in apposite intercapedini, create in un sottotetto, altre ancora sono state recuperate a seguito di specifici controlli del mercato dell’arte. Un prezioso di Giampietrino, raffigurante la “Maddalena Penitente”, è stato recuperato presso una galleria d’arte di New York, dove stava per essere venduto ad un’importante istituzione museale cinese.
Successivamente al loro sequestro, all’inizio del 2022 tutti i dipinti sono stati restituiti al curatore del fallimento che li ha subito presentati all’Ufficio Esportazione di Milano, per venderli all’estero. Tuttavia il “Ministero della Cultura”, attraverso la “Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio – Servizio IV” ha impedito l’esportazione per sette dipinti, che sono stati “dichiarati di rilevante interesse culturale”, acquistati dallo Stato e destinati alle pubbliche collezioni.
In particolare, due dei dipinti in argomento, dopo essere stati presentati all’Ufficio Esportazione di Milano e valutati di interesse sia da parte della “Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna” che dalle “Gallerie dell’Accademia”, nel giugno 2022 venivano acquistati dallo Stato proprio per arricchire le collezionidi quest’ultimo Museo.
Si tratta di un dipinto di Francesco Fontebasso, intitolato “Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria ed Estasi di Santa Teresa” e di un dipinto di Bonifacio De’ Pitati, detto “Bonifacio Veronese”, intitolato “La dichiarazione”. Quest’ultima opera, in particolare, andrà ad implementare la già ricca selezione di dipinti dell’importante pittore del ‘500, a capo di una delle più affermate botteghe artistiche veneziane dell’epoca.
All’evento di oggi, relativo all’acquisizione ufficiale dei due preziosi dipinti, da parte delle “Gallerie dell’Accademia”, erano presenti il Prefetto di Venezia, Michele di Bari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Venezia, Generale di Brigata Nicola Conforti e il Comandante del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, Maggiore Emanuele Meleleo.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia].
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