Il Nucleo Carabinieri TPC di Monza nel corso del 2022, nell’ambito delle molteplici attività investigative avviate su una regione che conta quasi 10.000.000 di abitanti disseminati su un territorio di poco meno di 24.000 km2 ha deferito in stato di libertà 70 persone tra cui 50 per ricettazione, 10 per furto e 5 per contraffazione di opere d’arte, riuscendo a sottoporre a sequestro 495 beni antiquariali, archivistici e librari nonché 2046 beni archeologici.
La Lombardia, regione di competenza del Nucleo di Monza è ricca di arte e cultura, e ha visto nel corso dell’anno passato i carabinieri del TPC impiegati non solo in attività repressiva, ma anche e soprattutto in quella preventiva con 18 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei/biblioteche/archivi, 27 alle aree archeologiche; 79 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali ed oltre 250 ad esercizi antiquariali e commerciali.
Tutto ciò merito indiscusso dell’impegno e professionalità del personale specializzato, ma anche della stretta collaborazione con i reparti dell’Arma territoriale e degli altri Reparti Speciali, i funzionari delle Soprintendenze, le Diocesi nonché con i privati, Archivi e le Fondazioni degli artisti.
Una attività di controllo del mercato, delle attività commerciali, fisse, ambulanti e dell’ormai diffuso mercato online costante; attività che ha visto oltre 2300 beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico mediante la comparazione con le informazioni contenute nella banca dati LEONARDO, la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti più grande del mondo e strumento investigativo fondamentale per la tutela del Nostro immenso patrimonio culturale.
Il personale del Nucleo TPC di Monza ha infatti partecipato a numerosi incontri con gli studenti delle scuole lombarde – sia online che in presenza – nell’ambito dei contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della “Cultura della legalità”, proprio per divulgare e sottolineare l’importanza della tutela dei beni culturali e del paesaggio in quanto espressivi della nostra identità.
Tra gli eventi maggiormente significativi del 2021 si segnalano:
- La restituzione, alla Diocesi di Volterra, di un volume del ‘500 di cui si erano ormai perse le tracce dagli anni ’30 del secolo scorso, “Ovide. Le metamorfosi di Ovidio, ridotte da Giovanni Andrea dell’Anguillara, in ottava rima, Venezia 1583.’’
- Una saga che dura da 31 anni è quella del quadro del genio di Gualtieri Antonio Ligabue “Autoritratto con spaventapasseri”. L’opera, risultata rubata nel 1991, veniva riconosciuta dalla proprietaria, nel corso della visita ad una mostra al Forte di Bard (Aosta). Il quadro, realizzato tra il 1957 ed il 1958 con la tecnica a olio su faesite, è stato sottoposto a perizia, che ha permesso di evidenziare la presenza di asportazioni della vernice, discontinuità in contrasto con le peculiarità e le caratteristiche dell’artista nonché quella che è stata definita una “impronta” nella parte superiore del dipinto. L’attenzione degli inquirenti e dei consulenti tecnici si è infatti concentrata su un dettaglio: una libellula presente nel dipinto originale rubato e asportata verosimilmente per renderne più difficile il riconoscimento. L’attività d’indagine si è conclusa con la restituzione del dipinto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al legittimo proprietario.
- Restituzione del dipinto olio su tela “La Trasfigurazione di Cristo”, porzione di una pala d’altare di grandi dimensioni raffigurante “I quindici misteri della Madonna del Rosario”, alla Diocesi di Albenga – Imperia.
L’indagine è iniziata quando, nel corso dei consueti controlli e attività di monitoraggio del mercato dell’arte, la porzione del dipinto è figurata tra i beni di un’asta online di una nota casa d’aste piemontese.
Gli approfondimenti eseguiti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più ampia banca dati di opere rubate del mondo gestita dal Comando TPC, hanno accertato che il dipinto corrispondeva perfettamente a una sezione della pala d’altare menzionata. L’opera fu trafugata la notte tra il 27 e il 28 marzo del 1983 dalla Chiesa di San Bernardo Abate di Ginestro, piccola frazione di Ginestro Testico, dove oggi viene riconsegnata alla comunità, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Spoleto che ha coordinato l’attività investigativa.
- Il dipinto intitolato “Due fumatori”, realizzato con la tecnica dell’olio su tavola attribuito all’artista belga David Teniers “il giovane” (15 dicembre 1610 – 25 aprile 1690), restituito al direttore del Castello Sforzesco di Milano. L’opera torna così al Castello Sforzesco dopo quasi cinquant’anni di assenza. Trafugata da un deposito esterno delle Raccolte d’arte del Castello nel 1974, la tavola si presenta come opera di uno dei più importanti pittori fiamminghi del sec. XVII che, nella sua lunga carriera realizzò innumerevoli quadri, raffiguranti per lo più scene di genere, contraddistinte da una tavolozza ricca e armoniosa. Riapparsa quest’anno su un sito specializzato nella vendita di opere d’arte ed oggetti rari, l’opera non è passata inosservata ai conservatori del Castello Sforzesco ed ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza. L’immediata attività investigativa ha permesso di ricostruire parzialmente il percorso fatto nel tempo dal dipinto, partendo da un professionista milanese del settore dell’arte che si è messo subito a disposizione della Polizia Giudiziaria consegnando l’opera e consentendo di confermare la corrispondenza tra quella rubata nel maggio del 1974 e quella appena individuata. Il dipinto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Monza viene così restituito al Castello Sforzesco di Milano.
- I beni culturali ecclesiastici, eredità di valore inestimabile e testimonianze della fede e dell’identità religiosa delle comunità, costituiscono una parte importante del patrimonio storico e artistico del nostro Paese e richiedono un’attenta e costante attività di tutela. I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza hanno recuperato e restituito beni ecclesiastici alla Diocesi di Lodi; trattasi di una croce d’altare in metallo argentato e dorato, due candelieri in lamina d’argento risalenti al XVIII secolo, due stendardi processionali e un messale stampato della Tipografia poliglotta vaticana, rubati nell’anno 2021 in alcune parrocchie della Diocesi di Lodi.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza].
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