Nella mattinata del 26 luglio, presso la Rappresentanza Diplomatica di Croazia in Roma, si è svolta la breve ma significativa cerimonia di donazione allo stato Croato della famosa Croce Zaratina, una croce astile in lamina d’argento del XIV secolo.
L’importante evento si è tenuto alla presenza, tra gli altri, del Consigliere diplomatico del Ministro della Cultura, Clemente Contestabile, del Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Gen. B. Vincenzo Molinese e del Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova, Magg. Alessandro Caprio.
In particolare, durante la cerimonia S.E. l’Ambasciatore di Croazia in Italia, Jasen Mesic, ha ricevuto, nelle sue mani e in dono al suo Paese, il manufatto dagli eredi di una rinomata famiglia ligure, entrata in possesso legittimamente ed in buona fede dell’importante bene storico culturale, acquistato in asta presso una nota casa londinese.
La croce in lamina d’argento, testimonianza preziosa della grande fioritura dell’oreficeria dalmata medievale, era stata trafugata a metà degli anni 70 dal monastero di S. Francesco a Zara. Su di essa, che è universalmente considerata dagli esperti uno degli esempi più significativi del patrimonio culturale croato, sono raffigurati, tra gli altri, i protettori della città, S. Crisogono e S. Anastasia.
L’opera era stata conferita dai proprietari in comodato all’Amministrazione comunale della città di La Spezia ed era esposta in un noto museo civico cittadino, nella sezione dedicata alla famiglia donante.
Gli approfonditi accertamenti svolti dai Carabinieri dell’Arte hanno consentito di confermare che il bene esibito nel polo museale spezino era esattamente quello trafugato circa cinquant’anni fa dalla Croazia.
Attraverso la delicata opera di diplomazia culturale svolta dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e dall’Ufficio del Consigliere diplomatico del MiC, nonché sostenuta dal sindaco di La Spezia, a seguito dell’interessamento delle autorità croate, l’opera potrà finalmente ritornare nel suo luogo d’origine grazie alla disponibilità della famiglia donante, a cui sono stati rivolti i più sinceri e sentiti ringraziamenti per il nobile gesto.
[Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
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