Il “Michelangelo rapito” e i capolavori del centro Italia salvati dalla guerra
Il 20 luglio 2023, presso il Castello di Poppi (AR), ha inaugurato “Michelangelo Rapito: capolavori in guerra dagli Uffizi al Casentino”, a cura di Alessia Cecconi
Sulla scia di Arte Liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra alle Scuderie del Quirinale, le opere e le cronache di questo progetto espositivo, legate ai grandi recuperi del Secondo conflitto mondiale, sono ospitate presso uno dei “rifugi di tesori” più importanti del centro Italia. Il Castello dei Conti Guidi a Poppi, infatti, custodì e protesse, tra il 1940 e il 1944, numerosi importanti capolavori sequestrati dai nazisti.
Il “Michelangelo rapito”, che dà il titolo alla mostra, è uno dei misteri più grandi del periodo bellico. Si tratta di una maschera attribuita al giovane Michelangelo Buonarroti e raffigurante un fauno, che insieme ad altre opere provenienti dagli Uffizi venne portata al sicuro presso il Castello del Casentino durante la Seconda Guerra Mondiale e, da quel momento, mai più ritrovata. Il calco esposto a Poppi è pertanto utile a introdurre numerose altre storie che legano il territorio toscano alle vicende di quell’epoca.
L’evento aretino, inserito nel programma Uffizi Diffusi, il cui filo conduttore di quest’anno è proprio la ricostruzione delle vicende del patrimonio culturale della Toscana durante la guerra, si pone sia come fulcro narrativo delle storie di salvataggio sia come mostra all’insegna dell’innovazione e dei nuovi percorsi immersivi. La Mirror Room permette al visitatore di poter “entrare” nelle casse che custodivano i capolavori fiorentini e, nelle stanze della Biblioteca Rilliana, sono presenti le proiezioni in alta definizione del Tondo Doni di Michelangelo, della Madonna del Cardellino di Raffaello, de L’Annunciazione di Leonardo e della Medusa di Caravaggio.
La mostra è promossa dal Comune di Poppi con la collaborazione di Museo Casa Siviero, della Regione Toscana, la Fondazione CR Firenze e del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi Monte Falterona e Campigna. Sarà aperta al pubblico fino al 28 gennaio 2024.
Nata a Messina, ma vive a Roma. Si è laureata in Archeologia presso l’Università di Roma Tor Vergata con una tesi che coniuga Archeologia della Magna Grecia e Diritto dei Beni Culturali, in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Si è quindi specializzata in Management delle Risorse Artistiche e Culturali, presso l’Università IULM, sede di Roma. Collabora da diversi anni con l’Associazione Culturale Arkekairos, che si occupa di promozione del Patrimonio Culturale in ambito romano e laziale, con particolare interesse verso gli studenti della scuola superiore. Attualmente lavora nei Servizi e Rapporti con il Pubblico presso i Musei Vaticani. Precedentemente ha collaborato con FOROF, spazio espositivo al Foro di Traiano e con Museiincomune Roma, con mansioni di accoglienza e biglietteria. Nel tempo libero le piace conoscere posti nuovi, esplorare e condividere le piccole scoperte attraverso il suo profilo “Letiziachefacose”.