La tutela archeologica. Il modello italiano
Una recensione al volume di Andrea Russo, “La Tutela del Patrimonio Archeologico. Disciplina, previsioni penali e Polizia giudiziaria”
La tutela del patrimonio culturale, in particolare di quello archeologico, ha radici lontane ed ha caratterizzato in maniera peculiare la storia e la dottrina giuridica del nostro Paese. Un portato di civiltà che ha fatto maturare una diffusa sensibilità e una capacità operativa specifica, garantita e promossa dalla massima previsione costituzionale. In questo ambito si è affermato un “modello italiano” che vede il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) in prima linea da oltre 50 anni. Lo speciale reparto, in collaborazione con i funzionari statali e con gli altri organi preposti, contrasta i fenomeni di aggressione verso le tante testimonianze culturali disseminate sul territorio della penisola, ma anche nelle realtà oltre confine.
Il testo di Andrea Russo, Maresciallo nell’Arma in forza al Nucleo CC TPC di Venezia, illustra le strategie operative in connessione alle leggi vigenti, le massime giurisprudenziali più significative, per orientare al meglio il contrasto dei crimini verso i beni e i siti archeologici. Offre una puntuale disamina cronologica delle norme che, nel corso del tempo, hanno visto l’Italia, tra i primi stati al mondo, ratificare il Trattato di Nicosia (9 marzo 2022), consentendo così l’introduzione dei delitti contro il patrimonio culturale nel Codice Penale – Titolo VIII bis.
Il libro offre interessanti spunti comparativi con normative nazionali di tutela archeologica di altri paesi, che sono o sono stati caratterizzati, in maniera analoga all’Italia, dal saccheggio di antichità: Grecia, Egitto e Turchia.
È chiaro ormai che il fenomeno in disamina ha assunto rilevanza planetaria, nella misura in cui le attività investigative, finalizzate soprattutto al recupero e alla restituzione dei beni archeologici trafugati, hanno superato il contesto nazionale. È necessario perciò avvalersi di strumenti idonei che, ai vari livelli, consentano di implementare, meglio ancora condividere, un’efficace azione sul piano preventivo e repressivo.
Gli aspetti di natura penale sono stati considerati anche in relazione alle attività ricadenti nella sfera amministrativa. I carabinieri, in stretta sinergia con le Soprintendenze e con gli organi centrali attestati al MiC, svolgono in questo senso un’opera incessante, in conformità alla normativa sulla circolazione dei beni culturali. Gli Uffici Esportazione, attraverso le verifiche svolte dalle commissioni, finalizzate al rilascio delle specifiche autorizzazioni alla circolazione, sono oggi più incisive grazie ai controlli che i militari del TPC svolgono valendosi della Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti.
Non sono stati trascurati dalla trattazione gli aspetti legati alla tutela dei siti archeologici, degli scavi e dell’importanza di preservazione della loro integrità che è dirimente nei casi in cui è necessario ricontestualizzare i reperti illecitamente scavati, delineandone così la provenance.
Un compendio che sarà molto utile agli operatori di settore, in particolare a coloro che necessitano di uno strumento idoneo e di supporto allo svolgimento dei loro compiti istituzionali.
Nel libro si accenna alla figura dell’agente sotto copertura, introdotto dalla recente normativa penale, per favorire e rendere più efficaci le attività investigative riguardanti il traffico illecito di beni culturali. Questo particolare strumento operativo, innovativo per i reati contro il patrimonio culturale, rispetto al passato renderà pregnante l’attività di polizia giudiziaria di iniziativa e nella fase delle indagini preliminari. Sarà molto utile nella finalizzazione delle investigazioni nello specifico settore che, fino a poco tempo fa, non potevano svilupparsi adeguatamente soprattutto nell’adozione di misure restrittive e cautelari. Del resto, come scritto anche su queste pagine, è ancora prematuro esprimere valutazioni e analisi significative sulla reale efficacia del combinato disposto, anche con riguardo l’istituto della confisca, che è contemplato dalle nuove fattispecie delittuose.
C’è da confidare che quest’iniziativa editoriale, sia un ulteriore contributo nella conduzione dell’alta missione di tutela del patrimonio culturale che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, riguarda tutti noi.
Le capacità professionali, la dedizione al servizio, il ruolo rivestito e soprattutto la passione, devono farci guardare al futuro con rinnovato slancio. Rifacendosi a Tucidide, parimenti citato dallo stesso autore al capitolo I del suo scritto, speriamo anche in un pizzico di fortuna (Tyche): “Tra gli uomini voi siete gli unici a valutare il patrimonio del futuro più solido di quello presente”.
SCHEDA
Autore: Andrea Russo
Titolo: La tutela del patrimonio archeologico. Disciplina, previsioni penali e polizia giudiziaria
Editore: Editoriale Scientifica
Anno edizione: 2023
Pagine: 148
EAN: 9791259767158
Prezzo: E 14.00
Opinionista