Venne l’autunno. La campagna “Open to meraviglia” sotto la lente della Corte dei Conti

(Tempo di lettura: 3 minuti)

Stamu un pocu all’umbra. Ca c’è troppu suli…

(Franco Battiato)

La Primavera, l’estate e poi…

La campagna pubblicitaria voluta fortemente dal Ministero del Turismo, con al centro una Venere ultramoderna, che nelle intenzioni avrebbe dovuto ammaliare schiere di giovani di tutto il mondo con il suo ammiccante sorriso ed il suo savoir faire, è arrivata al capolinea anzitempo: non è durata nemmeno una stagione, si è dissolta come “lacrime nella pioggia” nella torrida estate.

A quanto pare, come confermato da diverse testate giornalistiche, il direttivo del Codacons ha presentato un esposto alla magistratura contabile, sede del Lazio, supponendo che il réclame ipertecnologico sia stato dannoso per le casse dello Stato. In effetti, come è stato scritto su queste pagine, l’iniziativa non era cominciata proprio sotto i migliori auspici, seppur la società che ha curato la realizzazione dei vari spot abbia una reputazione altisonante. Evidentemente più di qualcosa non ha funzionato, non solo in termini di gradimento: non vogliamo però infierire su chicchessia. Tuttavia è doveroso riflettere e vigilare.

È importante ricordare che la Corte dei Conti ha una funzione giurisdizionale come da previsione costituzionale (art. 100) secondo cui, in via prioritaria, esercita:

• un controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo;
• un controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato;
• un controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.

Inoltre, secondo i dettami del successivo art. 103, la Corte dei Conti è competente a verificare la responsabilità amministrativa e contabile degli amministratori o dipendenti pubblici per i danni causati all’ente nell’ambito o in occasione del rapporto d’ufficio. Tale accertamento, in caso di condanna, prevede il risarcimento a favore dell’amministrazione danneggiata.

Insomma, al di là delle polemiche, i milioni di euro investiti forse sono stati un po’ troppi, atteso il risultato. Oltre la Venere influencer sarebbe stato il caso di coinvolgere anche Pluto, magari in una prospettiva più morigerata per il nostro erario: è pur sempre il dio della ricchezza e del denaro.

Si è costretti, purtroppo, a considerare di nuovo in maniera non positiva questa campagna, e non si esclude, stante la situazione, in termini ancora peggiori. La notizia dell’iniziativa legale è stata diffusa in sordina, se paragonata alle strombazzanti preview dei vari contenuti diffusi sui media e di ciò che ne è seguito. Oltre al nocumento alla cultura, come sempre più spesso accade, sono state alleggerite le tasche degli italiani, in un periodo particolarmente difficile per il paese dal punto di vista economico. Non parliamo poi della scelta politica tout court: quanto meno improvvida.

Arte o pubblicità? Se dobbiamo essere onesti intelletualmente e badare al concreto, siamo di fronte a un insuccesso clamoroso da tutti i punti di vista. Si è palesato un imperdonabile difetto di valutazione se non l’incapacità di sviluppare un progetto creativo che, pur valendosi di un simbolo così potente, non è riuscita – di fatto – nell’intento di attirare giovani e turisti esteri. Sarà la caduta definitiva degli dèi tradizionali declinata dalla contemporaneità? Si fa veramente fatica, fuor di metafora, a comprendere certi fenomeni e determinate scelte. È l’ennesima figuraccia per l’Italia sotto gli occhi del mondo o forse, come sostengono molte persone ormai rassegnate al peggio, non se ne è accorto nessuno?

Una cosa è certa, al di là della débacle e del prossimo esito dell’indagine contabile, è necessario recuperare parecchio terreno su questo frangente. La credibilità di una nazione passa anche attraverso queste scelte, è perciò fondamentale ritornare nella condizione di essere in grado di “capitalizzare” in modo corretto le nostre ricchezze culturali e turistiche, uniche nel loro genere. Viceversa, vorrebbe significare che più di qualcosa non procede per il verso giusto e non sarebbe solo colpa della politica.
Salviamo insieme Venere! Aiutiamola a risalire dalle acque torbide in cui è sprofondata suo malgrado. Sforziamoci nella realizzazione di idee innovative, qualitativamente elevate dal punto di vista culturale e turistico. Concentriamoci sulle future generazioni. Realizziamo per loro e con loro cose meravigliose, ispirandoci alla Primavera, dove “…Venere torna, e messaggier di Venere Zeffiro alato”.

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