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I Carabinieri dell’Arte restituiscono allo Stato numerosi reperti archeologici provenienti da scavo clandestino

(Tempo di lettura: 3 minuti)

Sono stati restituiti allo Stato, per il tramite della SABAP Cremona, Lodi e Mantova, oltre mille reperti di natura archeologica e altri beni culturali. Manufatti in ceramica e in piombo, fibule, chiavi, spille ed anelli, ma anche tendi-arco e pendenti apotropaici, che possono essere inquadrati in un ampio orizzonte cronologico. Si va, infatti, dal V sec a.C. all’Età romana, fino al XX secolo.

I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza, coordinati dall’Autorità Giudiziaria di Mantova e in collaborazione con i funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, nell’ambito delle attività di controllo presso mercati e fiere di antiquariato hanno sequestrato attrezzi e materiale vario per ricerche e scavi, nonché numerosi pesi in metallo di varie dimensioni: palle per avancarica in metallo, circa 200 oggetti in bronzo e metallo di diverse forme e dimensioni, alcuni bronzetti, frammenti e vasi in terracotta.

L’attività di indagine ha anche permesso di sequestrare circa 600 monete in oro, argento e in leghe non nobili, in eccellente stato di conservazione, ascrivibili a diverse fasi cronologie. Tra i reperti, monete riferibili alle prime produzioni note in ambito padano (VI-V sec. a.C.), di Età romana, Età tardoantica e medievale, del XIX secolo. Il tutto è risultato provento di attività di scavo e ricerca condotta da un anziano cittadino della provincia di Mantova che, per tale motivo, è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

Fondamentale l’importanza della riforma legislativa introdotta dalla Legge n. 22 del 9 marzo 2022, che ha riformato le disposizioni penali a tutela del patrimonio culturale, prevedendo nuovi e specifici delitti nella specifica materia, tra cui il possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli, all’interno di aree e parchi archeologici, di zone di interesse archeologico o di aree nelle quali sono in corso lavori sottoposti alle procedure di verifica preventiva dell’interesse archeologico.

[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza].

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