Museums at work. Antonio Canova ai Musei Vaticani, con i capolavori saccheggiati da Napoleone
Il 25 ottobre presso i Musei Vaticani, in chiusura dei festeggiamenti per il bicentenario della morte di Antonio Canova (1757-1822), è stata inaugurata una mostra diffusa che si articola in varie sale, tra il Cortile Ottagono, la Galleria Chiaramonti e la Pinacoteca.
L’esposizione rende omaggio non solo ad uno dei più importanti artisti del neoclassicismo, ma anche al ruolo fondamentale che Canova ha avuto, come Direttore Generale dei Musei Vaticani, nel recupero delle opere d’arte che Napoleone, in forza del Trattato di Tolentino – che papa Pio VI era stato costretto a firmare nel 1797 – aveva fatto trasportare in Francia.
Nella Sala XVII della Pinacoteca è stato ricostruito anche il suo celeberrimo atelier, che si trovava nelle vicinanze di via del Corso, tra via delle Colonnette e quella che oggi, proprio per questo, si chiama via Antonio Canova.
I visitatori avranno anche la possibilità di ammirare, per la prima volta, la Sala delle Dame, aperta al pubblico per l’occasione e nella quale sono esposti numerosi gessi, modelli e bozzetti dell’artista veneto.
La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2024, ma la Sala delle Dame resterà aperta anche dopo, come parte permanente del percorso espositivo dei Musei.
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