Gli USA restituiscono all’Italia 19 reperti archeologici oggetto di traffico illecito

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Il Procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin L. Bragg Jr., ha annunciato la restituzione al popolo italiano di 19 antichità per un valore complessivo di quasi 19 milioni di dollari. I beni sono stati sequestrati nell’ambito di diverse indagini ancora in corso contro importanti trafficanti di reperti archeologici, tra cui Giovanni Becchina, Eugene Alexander, Raffaele Monticelli, Jerome Eisenberg ed Edoardo Almagià. [Si deve sottolineare che tutte le persone citate sono da considerasi innocenti fino a prova contraria e che i fatti riportati si basano sulla documentazione depositata in tribunale e su dichiarazioni rese a verbale in sede giudiziaria].

Durante la cerimonia di restituzione presso il Consolato italiano, i reperti sono stati riconsegnati al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Erano presenti l’Ambasciatore in Italia, Mariangela Zappia, il Console Generale di New York, Fabrizio Di Michele e l’Agente Speciale incaricato dell’Homeland Security Investigations di New York, Ivan J. Arvelo.

“L’Italia è stata per decenni epicentro del saccheggio di antichità, ma continuiamo a rimediare ai danni grazie alla nostra incredibile squadra di investigatori, analisti e procuratori. Ringrazio il Governo italiano per la sua continua e straordinaria collaborazione e i nostri colleghi dell’HSI per la loro partnership. Durante il mio mandato, sono orgoglioso di aver restituito al popolo italiano più di 275 oggetti”, così il Procuratore distrettuale Bragg.

Il Ministro Sangiuliano ha dichiarato: “Desidero ringraziare il Procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, il suo Ufficio e l’Homeland Security Investigations per l’efficace collaborazione con i Carabinieri italiani, un punto di riferimento nella lotta internazionale al traffico illecito di beni culturali. Insieme, negli ultimi dodici mesi, hanno individuato e recuperato centinaia di antichità provenienti dall’Italia, restituendole quindi alle comunità a cui appartengono. Il patrimonio culturale è l’anima di una nazione. Siamo grati alle Autorità americane per il loro sostegno ai nostri sforzi per riportare in Patria l’arte italiana oggetto di traffico illecito”.

“Ognuno degli oggetti riconsegnati racconta una storia che potremmo aspettarci di leggere nei libri. Da parte nostra, siamo onorati di avere contribuito a garantire il lieto fine”, ha dichiarato Ivan J. Arvelo, agente speciale responsabile dell’Homeland Security Investigations di New York. “L’HSI di New York è orgoglioso di consegnare ai nostri partner italiani un piccolo pezzo del loro ricco patrimonio”.

I trafficanti, individuati grazie alle indagini in corso, gestivano “imprese” criminali altamente lucrative – spesso in concorrenza tra loro – ricorrendo a tombaroli locali dediti allo scavo clandestino nei siti archeologici di tutta Italia. Dopo il saccheggio, i pezzi venivano restaurati e corredati di documentazione creata ad hoc che ne attestasse la provenienza, così da potere andare in vendita presso case d’asta e gallerie di tutto il mondo, spesso tramite Robin Symes.

Tra i beni restituiti figurano:

  • Una placca in bronzo dorato raffigurante una Menade con tamburello, di 1,5 m di altezza e databile tra il I e il II secolo d.C. Il bene era stato contrabbandato dal trafficante di antichità Eugene Alexander, a New York aiutato dal commerciante Michael Ward, che è stato condannato lo scorso settembre per favoreggiamento.



  • Un piatto apulo ascrivibile al 350 a.C., proveniente dalla Puglia e raffigurante Eros. Prima di essere recuperato dall’ATU, il piatto era stato contrabbandato fuori dall’Italia dal noto trafficante di antichità Giovanni Becchina. Da Becchina, passò poi a Jerome Eisenberg, già direttore delle Royal-Athena Galleries. Dal 2017, la DANY ha recuperato un totale di 125 reperti archeologici provenienti da scavi clandestini da Eisenberg e dalle Gallerie Royal-Athena.
  • Un elmo di bronzo corinzio, realizzato nel VI secolo d.C., che prima di essere recuperato dall’ATU, era stato contrabbandato fuori dall’Italia dal prolifico trafficante di antichità Raffaele Monticelli.

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