Firmato il Protocollo d’Intesa per la tutela del Patrimonio Archeologico e Paesaggistico nell’area di Torre Annunziata
Ha come obiettivo la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico ed archeologico del circondario del Tribunale di Torre Annunziata, oltre a contrastare le attività criminali che mettono in pericolo l’area nei comuni coinvolti della provincia di Napoli.
Lo scorso 6 dicembre, presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli, è stato firmato un Protocollo d’Intesa, nato per rispondere alle esigenze di tutela, sicurezza e conservazione dei beni culturali, come sancito dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
L’accordo ha visto protagonisti la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, rappresentata dal Procuratore della Repubblica, Nunzio Fragliasso, e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’’Area Metropolitana di Napoli, rappresentata dal Soprintendente, Mariano Nuzzo.
Considerata l’unicità storica, archeologica e paesaggistica dell’area di rispettiva competenza, la Procura e la Soprintendenza intendono promuovere una collaborazione istituzionale per monitorare e contrastare più efficacemente il fenomeno criminale del saccheggio dei siti archeologici: l’obiettivo è quello di salvaguardare il patrimonio culturale del circondario del Tribunale di Torre Annunziata e di monitorare le attività criminali che lo mettono in pericolo nei comuni coinvolti della provincia di Napoli.
Il Protocollo stabilisce gli obiettivi comuni e gli impegni reciproci delle due Istituzioni, come l’impegno nello scambio di informazioni e di atti, nonché la cooperazione sinergica nelle attività di tutela: la Procura si attiverà per sensibilizzare le Forze dell’Ordine alla vigilanza dei siti di interesse archeologico; la Soprintendenza fornirà il proprio qualificato supporto tecnico-scientifico alle attività investigative, per garantire il rispetto degli standard internazionali nelle ricerche archeologiche; in caso di reperti rinvenuti, la Procura potrà disporne il sequestro e affidarli in custodia giudiziaria alla Soprintendenza; entrambe condivideranno le informazioni in proprio possesso sulle attività degli scavi clandestini, e promuoveranno iniziative volte a diffondere la cultura della legalità e la valorizzazione e il rispetto del patrimonio artistico culturale del territorio.
Della durata di due anni e rinnovabile, l’accordo prevede la mappatura e il censimento dei siti archeologici oggetto degli scavi di frodo. A riguardo, sono stati già individuati alcuni siti su cui intervenire nelle aree di Boscoreale e Boscotrecase, e la Soprintendenza si impegnerà a fornire una carta archeologica aggiornata del territorio di competenza alla Procura per un monitoraggio costante.
Il documento sarà reso pubblico sui siti web istituzionali della Procura e della Soprintendenza.
Laureata in Storia dell’Arte con una tesi in Legislazione dei Beni Culturali, ho capito con il Laboratorio di Traffico Illecito di Opere d’Arte presso l’Istituto di Restauro di Firenze quanto sia significativo fare luce su una storia dell’arte che spesso tende a rimanere nell’ombra. Una parte importante della nostra realtà che tocca non solo l’arte, ma allo stesso modo i valori e i diritti umani.