I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito al legittimo proprietario un dipinto di cm 107X136), olio su tela firmato dal pittore trentino Eugenio Prati (Caldonazzo, 1843 – 1907) dal titolo: Studio e lavoro seconda edizione realizzata dall’autore nel 1895-96. Si tratta di una tela di forte impatto emozionale che raffigura una giovane ragazza seduta su di un prato fiorito con alle spalle gli scorci delle montagne trentine e che si rifà a una prima rappresentazione dell’autore, dal medesimo titolo, realizzata nel 1888 e ambientata però all’interno di un’abitazione. In questa opera il Prati sceglie di rappresentare una ragazza en plein air intenta a ricamare, con un libro appoggiato sulle ginocchia e con lo sguardo fisso sul suo lavoro.
Il quadro era stato sottratto a Rapallo (GE) nel 1988 all’interno dell’abitazione di un dirigente d’azienda. Ignoti si erano introdotti nell’immobile dove il denunciante ha dovuto constatare anche l’ammanco di altre opere che erano state oggetto delle attenzioni dei malviventi.
In sede di denuncia, come è prassi procedere da oltre 50 anni, da quando è stato istituito il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il dirigente aveva fornito, oltre alla descrizione, anche la fotografia dei quadri che gli erano stati sottratti, e ciò ha consentito ai “Carabinieri dell’Arte”, di inserire tali descrizioni all’interno della Banca dati dei beni illecitamente sottratti, strumento resosi ormai indispensabile per il recupero delle opere trafugate.
È stato così che, nell’aprile del 2022, i militari della Sezione Elaborazione dati del Reparto Operativo del Comando TPC di Roma, controllando le opere esposte nel corso negli eventi pubblici, hanno riscontrato la presenza della tela del Prati all’interno di una mostra sugli artisti trentini dal titolo Perle d’arte, che si è tenuta proprio lo scorso anno presso la Casa degli artisti Giacomo Vittore di Tenno (TN).
Riconoscendo l’opera come provento di furto, i Carabinieri del Nucleo TPC di Udine hanno proceduto al sequestro nei confronti del possessore che, in questo caso, era un gallerista di professione. Le indagini si sono poi sviluppate attraverso l’assunzione di informazioni che hanno avuto lo scopo di cercare di risalire alla catena di passaggi di mano, che hanno riguardato gli ultimi 36 anni, stabilendo che l’opera era stata acquistata da un gallerista di Milano il quale, a sua volta, l’aveva acquistata da un altro commerciante d’arte, anche se il nome con cui era conosciuto il quadro era diverso, ovvero Ragazza nel prato.
Dati i numerosi passaggi di proprietà, le responsabilità iniziali del furto del 1988 non sono state accertate. Ma le risultanze così raccolte, hanno permesso alla Procura della Repubblica di Rovereto, di formulare la richiesta di archiviazione al G.I.P. che, per effetto della chiusura delle indagini, ha finalmente potuto disporre la restituzione al legittimo proprietario.
La restituzione di beni culturali ai legittimi proprietari riveste una delle priorità del Comando Carabinieri TPC, consentendo di mantenere un legame filologico tra le opere e i luoghi e in cui sono state realizzate e contribuendo a mantenere vivo lo spirito identitario e culturale del nostro Paese.
Di fondamentale importanza, anche questa volta, si è rilevato l’uso della Banca dati dei Beni illecitamente sottratti. Un vero patrimonio informativo con oltre 8 milioni di files relativi a beni da ricercare, che costituisce il data base più grande al mondo nello specifico settore, gestito in via esclusiva dal comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine].
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