La Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno e i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale del Nucleo di Napoli hanno notificato ed eseguito in data odierna una ordinanza di sequestro preventivo, emessa dalla Sezione del Riesame del Tribunale di Salerno, relativa alla lottizzazione abusiva nonché alla consumazione di reati urbanistici, ambientali e paesaggisti del complesso recettivo alberghiero e delle opere di urbanizzazione insistenti sul “Gallo Lungo” nel comprensorio dell’Isola de’ “Li Galli”, riserva naturalistica del Comune di Positano.
Il provvedimento cautelare rappresenta l’esito del gravame proposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno avverso il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari di Salerno, investito di richiesta di sequestro preventivo dei vari manufatti per il reato di lottizzazione abusiva, non lo riteneva sussistente, riconoscendo esclusivamente la illegittimità di alcune opere e, conseguentemente, disponendo il sequestro unicamente del “corpo di fabbrica destinato ad area benessere nonché l’attracco per l’ormeggio natanti, le passerelle di collegamento e il locale dissalatore e generatori e dei terreni su cui insistono”.
Il Tribunale per il riesame ha invece, allo stato, ritenuto la sussistenza del reato contestato, disponendo il sequestro preventivo di tutto il complesso turistico alberghiero e delle opere di urbanizzazione.
La complessa attività investigativa, svolta anche con l’ausilio delle sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Salerno, unitamente a Guardia di Finanza e Polizia di Stato, è scaturita da un sopralluogo, avvenuto nel 2023, da parte di personale in servizio sulle unità navali della Guardia di Finanza, che durante le navigazioni operative, avendo constatato visibilmente quelle che venivano ritenute variazioni delle strutture ubicate all’interno del Gallo Lungo dell’Isola de’ “Li Galli”, era intervenuta.
Sulla base del sopralluogo è stata contestata la realizzazione di una serie di opere edilizie e precisamente:
- il cambio di destinazione d’uso di un locale magazzino-deposito barche in SPA con la realizzazione di un nuovo volume adibito a servizi igienici e vasca ricreativa;
- nuovi volumi per la creazione di camere con bagno in prossimità degli edifici esistenti e con l’incremento di superficie e volume di manufatti oggetto di istanza di condono edilizio;
- nuove infrastrutturazioni per garantire servizi alberghieri di lusso, tra cui, in particolare piscine ed elisuperficie;
- nuovi volumi per la creazione di servizi di tipo alberghiero, quali edificio dispensa, edificio dissalatore e generatore;
- il cambio di destinazione d’uso di superfici esistenti per la creazione di camere, servizi igienici, servizi alberghieri (cambio di destinazione d’uso da deposito in cappella) e ambienti per la preparazione e somministrazione di cibi;
- percorsi pavimentati, peraltro con materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico, panchine in muratura e aree relax, vasche ricreative con il prelievo di acqua di mare.
Veniva inoltre contestato il recente cambio di destinazione delle strutture insistenti sull’isola, costituite anche da dei ruderi di origine romana, da residenziale a turistico/alberghiero. Il resort era pubblicizzato su siti specializzati e la previsione di un costo settimanale del soggiorno era pari a circa 300.000,00 dollari.
La contestazione della destinazione ricettiva delle opere è stata altresì fondata sulla ritenuta ricostruzione, per la società proprietaria, di un volume di affari per l’anno di imposta 2022 pari a circa 1 milione di euro.
Il provvedimento della Sezione Riesame del Tribunale di Salerno, ovviamente, non è definitivo ma suscettibile, in fase cautelare, di ulteriore gravame. La eventuale responsabilità penale degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere valutata, inoltre, in sede dibattimentale, pendendo il procedimento ancora in fase di indagini preliminari.
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.