Il prossimo 24 aprile sarà battuto all’asta a Vienna il dipinto Bildnis Fräulein Lieser, ritratto della signorina Lieser, di Gustav Klimt. L’opera, realizzata nel 1917 e conosciuta solo attraverso una fotografia in bianco e nero, è stata considerata dispersa per quasi cento anni.
La famiglia di industriali Lieser, di origine ebraica e proprietaria del quadro, cadde vittima, come moltissime altre, delle persecuzioni naziste. Della tela si persero le tracce dal 1925. Ora il dipinto viene messo all’asta da un privato attraverso la casa d’aste Im Kinsky, nota non solo per la sua esperienza nelle vendite dei quadri di Klimt, ma anche per le competenze nel campo dell’arte rubata durante la Seconda Guerra mondiale. Nella scheda dell’opera, infatti, si legge che il quadro verrà venduto in accordo con gli attuali proprietari e con gli eredi di Adolf e Henriette Lieser, secondo i Principi di Washington del 1998 e con il certificato dell’Art Loss Register, il database delle opere trafugate.
La base d’asta per uno degli ultimi capolavori dell’artista della secessione viennese è compresa tra i 30 e i 50 milioni di euro.
Mi sono laureata a Roma in archeologia e storia dell’arte greca e romana e ho conseguito la specializzazione nello stesso ambito a Lecce. Dopo diversi anni di esperienza sui cantieri urbani ho frequentato un master incentrato sui temi della tutela e dei reati contro il patrimonio culturale, discutendo una tesi sulla ricerca della provenienza e la restituzione dei beni trafugati durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 2015 sono guida turistica autorizzata di Roma: tra le visite che propongo più spesso, oltre la Roma antica, ci sono quelle su Occupazione tedesca e Resistenza, e sulla Street Art. Oggi divido la mia vita tra i tour con i turisti, lo studio e la ricerca.