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La replica, che rispetta le dimensioni originali in scala 1:1 è stata realizzata con la tecnica della stampa in 3D dall’Associazione Incontro di Civiltà, presieduta da Francesco Rutelli, con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro e l’attività della società Nicola Salvioli di Firenze. Esposta a Roma, al Colosseo, e presso la sede dell’UNESCO a Parigi, è stata ora ricollocata in modo permanente davanti all’ingresso del Museo Basrah, nella città irachena di Bassora.

La replica del Toro di Nimrud donata all’Iraq (Foto: Arabesc.it).

Nella primavera del 2015 la Statua di Lamassu, che un tempo proteggeva il Palazzo Nord-Ovest di Ashurnasipals II nell’antica capitale dell’Impero assiro, era stata vittima dell’offensiva dei miliziani dello Stato Islamico in Iraq. Oltre a essere tornata come simbolo tangibile della resistenza contro la distruzione del patrimonio culturale, questa riproduzione riflette la necessità di affrontare il dibattito sulla ricostruzione e il restauro di luoghi storici. Un progetto che si allinea con la Risoluzione 2347 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la prima risoluzione a occuparsi esclusivamente della protezione del patrimonio culturale in caso di conflitti armati.

Il ritorno del Toro in Iraq fa seguito alla restituzione di una tavoletta con inciso un testo cuneiforme e le insegne del re assiro Shalmaneser III, successore di Ashurnasirpal II, al presidente iracheno Abdul Latif Rashid durante una visita di Stato in Italia.

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