Conclusi i lavori dell’International Spring School su “Risk Management for Cultural Heritage”
Si è conclusa con successo l’International Spring School su Risk Management for Cultural Heritage. Challenges and Strategies for the GLAM Sector and UNESCO Sites, promossa dall’Università degli Studi di Padova. L’evento formativo si è svolto dall’8 al 12 aprile in alcune delle prestigiose sedi dell’Ateneo patavino come il Museo della Natura e dell’Uomo, il più grande museo scientifico universitario d’Europa inaugurato in occasione degli 800 anni dell’Università, e l’Orto Botanico, fondato nel 1545 e sito patrimonio UNESCO dal 1997. Ulteriore cornice dell’iniziativa sono stati i Musei Eremitani, nella splendida Sala del Romanino all’interno della Pinacoteca civica di Padova.
La Spring School ha chiamato a raccolta allievi provenienti da tutto il mondo: oltre 100 candidature hanno permesso la costituzione di una classe internazionale di 60 partecipanti provenienti da 20 Paesi e con formazioni diverse ma ugualmente incentrate nella tutela del patrimonio culturale (professionisti della cultura e dei musei, giornalisti, giuristi, economisti, oltre a dottorandi e specializzandi che stanno concentrando le loro ricerche sulle tematiche della scuola).
Particolarmente articolato il programma di studio (oltre 35 ore di formazione frontale, visite guidate e approfondimenti tematici) e numerosi i relatori e le relatrici, individuati tra i maggiori esperti della tutela del patrimonio culturale. Tra gli argomenti trattati figurano l’analisi, la pianificazione e la condivisione dei piani di sicurezza nei musei, la conservazione dei siti archeologici nelle aree a rischio sismico, iconoclastia e cancel culture, il quadro giuridico della tutela penale del patrimonio culturale, i rischi legati alla gestione e alla circolazione dei beni culturali. Non poteva mancare il tema del cambiamento climatico e le sue conseguenze sul patrimonio culturale così come il rapporto esistente fra i diritti umani e i diritti culturali. Ancora, la gestione dei siti culturali durante un conflitto armato, la rilevanza del patrimonio culturale immateriale e industriale, le modalità di azioni strategica per lo sviluppo della cultura, gli strumenti per assicurare l’arte o per catalogare e inventariare i beni culturali.
Appare difficile riepilogare gli argomenti affrontati in una settimana così intensa e ricca di suggestioni anche grazie alla viva e attenta partecipazione della classe che non si è risparmiata nella discussione costante e nella volontà di approfondire e cercare congiuntamente possibili soluzioni.
Tra gli interventi, si segnalano quelli del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, della Works of Art Unit di INTERPOL, dello Stability Policing Centre of Excellence della NATO, di The Blue Shield, ICOM, che hanno posto l’enfasi sull’attività operativa delle forze di polizia, sugli strumenti utilizzati per contrastare i crimini contro il patrimonio così come sulle azioni attuabili dai professionisti della cultura, dagli Stati e dalle organizzazioni non governative. Alle istituzioni internazionali e alle università intervenute si sommano le esperienze di importanti realtà nazionali come Intesa Sanpaolo, che ha presentato il proprio progetto culturale e le attività di gestione e conservazione del proprio patrimonio culturale; ARTE GENERALI, Mazzini Lab e SpeakArt, che hanno introdotto i partecipanti sul tema dell’assicurazione dell’arte e dell’applicazione delle nuove tecnologie per la prevenzione e gestione del rischio, e DM Cultura, che ha presentato l’innovativo e rivoluzionario sistema EGIDA per la realizzazione di piani di sicurezza ed emergenza integrati.
Grazie all’accoglienza del Comune di Padova, patrocinante l’intera iniziativa, e dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti, i partecipanti hanno potuto visitare non solo alcune peculiarità del patrimonio dell’Ateneo patavino (come Palazzo Bo, la Sala dei Giganti del Palazzo Liviano, l’Orto Botanico e il Museo della Natura e dell’Uomo) ma anche le bellezze della città come il Palazzo della Ragione, parte fondamentale del percorso UNESCO di “Padova Urbs Picta”, o la Reggia Carrarese, con lo splendido ciclo di affreschi del Guariento.
L’International Spring School, inoltre, ha fatto proprio e diffuso il famoso motto dell’Ateneo patavino: “Universa Universis Patavina Libertas”, tutta intera, per tutti, la libertà nell’Università di Padova. Libertà di ricerca, di approfondimento, di discussione: questo lo spirito che ha contraddistinto la scuola. Un’iniziativa che, nata per un gruppo selezionato di partecipanti, adesso si aprirà al mondo intero grazie alla realizzazione di un corso online gratuito e di una pubblicazione open access edita dalla Padova University Press. Questa iniziativa, inoltre, ha rappresentato l’unione di intenti fra diverse anime dell’Università che hanno collaborato congiuntamente per la realizzazione di un’iniziativa dallo spirito internazionale, innovativo, teorico e pratico allo stesso tempo: dal Centro d’Ateneo per i Musei al Centro d’Ateneo per le Biblioteche, dal Centro d’Ateneo “Orto Botanico” al Dipartimento dei Beni Culturali e al Dipartimento di Biologia, con il sostegno dell’Ateneo grazie al Bando “Shaping a World-Class University 2023”.
L’evento non sarebbe stato possibile senza il supporto della Direzione Tecnica del Centro di Ateneo per i Musei e dell’Ufficio Eventi Permanenti dell’Università di Padova che hanno accolto tutti i partecipanti facendoli sentire come a casa. La Direzione scientifica dell’evento è stata di Fabrizio Nestola (Dipartimento di Geoscienze, Centro d’Ateneo per i Musei), Monica Salvadori (Prorettrice al patrimonio storico, artistico e culturale, Dipartimento dei Beni Culturali) e Luca Zamparo (Dipartimento di Biologia e Dipartimento dei Beni Culturali).
La Call for Abstracts per la presentazione di proposte per la realizzazione del volume open access si concluderà il prossimo 30 aprile.
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