Nel Museo Civico Archeologico di Farfa in Sabina è stata inaugurata una nuova sala dedicata alla Tomba XI di Eretum, scavata negli anni ’70 nella zona di Montelibretti (RM). Qui ha finalmente trovato una collocazione adeguata il cosiddetto “Carro del Principe di Eretum”, rinvenuto durante scavi clandestini. I tombaroli, che avevano trafugato parte del corredo funerario, vendettero i reperti tramite trafficanti alla Ny Carlsberg Glyptothek di Copenaghen. Già nel 1979 si sospettava che questi pezzi provenissero dalla tomba di Eretum, ma solo nel 1995 i Carabinieri del TPC riuscirono a dimostrarne l’origine illecita.
Grazie al lungo lavoro diplomatico del Ministero della Cultura e dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, nel 2016 si è giunti a un accordo con la Danimarca per il rientro di questi reperti. La necropoli di Eretum comprende circa 40 tombe, databili tra il VII secolo a.C. e il III secolo d.C.; la tomba del principe, sia per la sua struttura sia per il corredo, sembra appartenuta a una famiglia di alto rango sociale. Dopo il ritorno dei reperti, si è scoperto che i resti corrispondono a due carri distinti: uno da guerra e uno “da passeggio”.
Ora, i visitatori del museo possono finalmente ammirare la tomba nel suo contesto completo.
Prima di questa definitiva collocazione il raro reperto archeologico era stato esposto per la prima volta dal suo rientro nella mostra Strada facendo. Il lungo viaggio del carro di Eretum, dall’8 maggio al 10 ottobre 2021, incentrata sul celebre carro sabino e sugli altri pezzi attestati nella Tomba XI della necropoli di Colle del Forno. La mostra era stata allestita nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II a Rieti, al piano terra di Palazzo Dosi-Delfini, messo a disposizione dalla Fondazione Varrone, che ha fortemente sostenuto il progetto del ritorno del carro nella sua terra d’origine, la Sabina.
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