Comunicato Stampa del Nucleo TPC di Monza
Degli atti notarili di compravendita, tra il signore di Bologna Sante Bentivoglio e la famiglia Canetoli, composti da fogli pergamenacei cuciti e datati 12 settembre 1458, sono stati restituiti all’Archivio di Stato di Ferrara.
I documenti permettono di ricostruire i rapporti di Ercole, figlio del signore di Bologna Bentivoglio, e di Ginevra Sforza; scritti che richiamano i rogiti attestanti i diritti reclamati dai contendenti e, fra questi, genericamente l’atto con cui il defunto Sante avrebbe goduto il diritto di esigere un affitto in denaro e natura da L’arte della Lana in virtù dello sfruttamento di beni di proprietà bentivolesca.
L’atto attestante la proprietà di questi beni, fino ad ora, non era mai stato rintracciato. Un primo documento testimonia una transazione a favore di D. Sanctes Bentivoli di alcuni beni enfiteutici e, nello specifico, due appezzamenti di terra su cui sorgevano edifici destinati alla lavorazione della lana, di proprietà della famiglia Canetoli e dati in locazione all’Arte della Lana di Bologna.
L’atto, insieme all’acquisto di beni di Sante Bentivoglio dai fratelli Tigliacci, per una serie di caratteristiche ben precise, come per esempio la data del 1458 di mano contemporanea scritta con inchiostro rosso, testimonierebbe i diritti che il figlio di Sante, Ercole (1459-1507, capitano di ventura), reclamò contro Giovanni II erede ufficiale dei Bentivoglio. I documenti della contesa ereditaria, sviluppatasi dopo la morte di Sante, fanno parte del corposo fondo Bentivoglio, conservato presso l’Archivio di Stato di Ferrara, e costituito da 1345 pezzi contenenti fogli pergamenacei e cartacei prodotti in un arco cronologico tra il XII e il XIX secolo.
Le antiche pergamene, poste all’attenzione dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza dalla SAB di Milano e recuperate, erano in vendita online su un sito specializzato in collezionismo cartaceo.
[Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.