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Restauratori e traffico illecito di opere d’arte: una ricerca prova a definire il problema e a fornire soluzioni

(Tempo di lettura: 2 minuti)

Il ruolo dei restauratori nel contrasto al commercio illegale di opere d’arte è complesso e delicato. Da un lato, la loro profonda conoscenza e abilità tecnica li rendono figure chiave nel processo di autenticazione e rivalutazione di opere d’arte, facendone potenziali bersagli per i trafficanti che cercano di riciclare beni rubati o falsificati. Dall’altro lato, la loro etica professionale e il rispetto per il patrimonio culturale dovrebbero spingerli a denunciare qualsiasi attività sospetta e a collaborare con le autorità per contrastare questo crimine. L’anonimato che avvolge il mercato dell’arte illecita rende ancora più difficile individuare e fermare i trafficanti. I beni culturali vengono spesso riciclati attraverso canali opachi, come case d’aste clandestine o collezionisti privati senza scrupoli, rendendo quasi impossibile risalire alla loro vera provenienza. La lotta al commercio illegale di opere d’arte richiede un impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, inclusi i restauratori che, grazie alla loro conoscenza, professionalità e integrità, possono giocare un ruolo fondamentale nella protezione del patrimonio culturale.

Michela Contessi, restauratrice accreditata presso il Ministero della Cultura, si è trovata coinvolta in prima persona in questa discussione e, come tesi finale del Master in Cultural Property Protection in Crisis Response, presso l’Università di Torino, ha deciso di sviluppare un progetto sul commercio illegale di opere d’arte, analizzando l’impatto che i restauratori professionisti possono esercitare nella prevenzione dei crimini.

Contessi ha ideato un questionario per sondare il punto di vista di colleghi europei e non solo. Le risposte andranno a delineare un quadro completo della situazione e serviranno a elaborare una proposta concreta per il contrasto al traffico di opere d’arte.

Partecipare alla ricerca è semplice e sicuro: la compilazione richiede meno di 5 minuti ed è totalmente anonima. Il questionario è disponibile in italiano e in lingua inglese.

[Foto di copertina di Emanuele Antonio Minerva ©Ministero della Cultura].

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