Venezia. Pianoforti Stainway venduti all’insaputa dei proprietari
Che gli strumenti musicali siano diventati “preziosi” per la criminalità, non è più una novità. Ciò che stupisce, forse, è che gli oggetti del desiderio non siano solo gli strumenti di piccola taglia, ma anche i loro cugini di stazza più importante. Lo scorso dicembre, a Palermo, alcuni malviventi si erano intrufolati nel parcheggio di un hotel per rubare un furgone dentro il quale c’era un pianoforte del valore di oltre centomila euro. Un danno ingente che avrebbe causato non pochi problemi al maestro Michail Pletnev, pianista e direttore d’orchestra di fama mondiale che aveva in programma alcuni concerti al Teatro Politeama. Storia terminata con un lieto fine, grazie al pronto intervento degli investigatori della squadra mobile che, analizzate le immagini registrate dalle telecamere installate in zona, hanno circoscritto l’area delle ricerche attorno alla stazione centrale e a un vicino complesso residenziale ritrovando sia il furgone, sia il prezioso pianoforte, a suo tempo costruito appositamente per Pletnev che lo utilizza abitualmente per le sue tournée.
Di altro spessore è la storia trattata al Tribunale a Venezia, che ha per oggetto la denuncia di sparizione di due pianoforti, dopo che entrambi gli strumenti erano stati portati dal proprietario di una nota Casa musicale per essere sottoposti ad una riparazione funzionale. I fatti risalgono al 2018. L’udienza si è aperta ieri di fronte al giudice penale di Venezia che ha raccolto le testimonianze: i due pianoforti a coda Stainway, che dovevano essere restaurati, sono stati venduti all’insaputa del proprietario al quale non è stata corrisposta alcuna somma.
Questo fatto, emerso dalle cronache giudiziarie, pare non essere l’unico caso che interessi il Tribunale di Venezia con protagonisti pianoforti Stainway fraudolentemente venduti all’insaputa dei legittimi proprietari. “Accordarsi” è un verbo riflessivo armonioso e musicale anche se pare di sentire sempre più spesso “note stonate” non conciliabili.
Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.