In ricordo di Giulia D’Angelo
di Luca Mocchegiani Carpano
Giulia, oltre ad essere stata giornalista, scrittrice, fotografa e subacquea esperta, era per noi semplicemente una cara amica con cui condividere la passione per il mare.
Una donna d’altri tempi, gentile ed elegante nei modi, e nel contempo caparbia e determinata in tutta la sua diversificata attività lavorativa. In molte occasioni ho apprezzato il suo modo di agire che la portava ad essere una donna fiera di sé, pronta in ogni occasione a rivendicare il suo pensiero, figlio di idee rivoluzionare e di sinistra, che hanno caratterizzato la sua gioventù.
Nel lontano 1975 ha fondato la Libreria del Mare, portando la sua passione per quest’ultimo nel centro di Roma e diventando punto di passaggio, arrivo e partenza, un vero e proprio “approdo” per tutti coloro che hanno e avevano nel cuore la sua stessa passione.
I professionisti che sono passati dalla Libreria prendendo parte alle diverse attività organizzate, dirette o seguite da Giulia, sono stati tantissimi ed illustri in ogni campo. I grandi nomi della ricerca archeologica in acqua, sia italiani che stranieri, sono passati da lì e hanno collaborato con Lei, considerandola una di loro.
Per noi che ci occupiamo di Beni Culturali, soprattutto in relazione a quelli sommersi, Giulia era diventata una spalla operativa con cui condividere lavori, esperienze e “avventure” del settore. Mio padre prima, ed io dopo, abbiamo creato con Lei un rapporto molto stretto quasi familiare, in cui oltre alla condivisione di una passione comune c’erano vero affetto e sincera stima.
In questo ultimo periodo della sua vita, offuscato da problemi di salute, Giulia ha continuato a lavorare, fino alla fine, progettando addirittura in Cina una mostra sui rostri delle navi da guerra della marina romana e cartaginese recuperati in Sicilia dall’archeologo e amico Sebastiano Tusa.
Giulia, non ci sono altre parole per ricordarti se non un immenso dolore e la promessa di continuare a portare nella tua Libreria, oggi nelle sapienti mani di tuo figlio Marco, tutto il nostro mondo.
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