Gaza, danni al patrimonio culturale. L’UNESCO raccoglie i dati

In risposta alla crescente crisi umanitaria e alla diffusa distruzione causata dalle recenti operazioni militari nella Striscia di Gaza, l’UNESCO ha avviato una valutazione dei danni al patrimonio culturale insieme alle azioni urgenti volte a salvaguardare i civili

(Tempo di lettura: < 1 minuto)
The Saint Hilarion monastery complex (Foto: UNESCO Office in Ramallah)

Lo scorso giugno l’UNESCO ha documentato danni significativi a 50 siti in seguito ai combattimenti, tra cui 11 siti religiosi, 28 edifici di interesse storico e/o artistico, 2 depositi di beni culturali mobili, 4 monumenti, 1 museo e 4 siti archeologici. L’impatto dei combattimenti in corso suscita preoccupazioni, già espresse prima del conflitto a causa della mancanza di politiche adeguate per proteggere il patrimonio e la cultura.

In linea con il suo mandato, l’UNESCO ha recentemente iscritto il monastero di Sant’Ilarione, uno dei più antichi monasteri del Medio Oriente e testimonianza unica dell’emergere del cristianesimo nella regione, nella Lista Internazionale dei Beni Culturali sotto Protezione Rafforzata. A causa delle attuali condizioni di conflitto, ulteriori valutazioni dirette sul campo sono impossibili. Pertanto, l’UNESCO ha adottato tecniche di monitoraggio da remoto, sfruttando immagini satellitari e analisi fornite da UNITAR/UNOSAT, per effettuare valutazioni preliminari dei danni ai siti culturali e agli edifici storici.

Ultimi articoli

error: Copiare è un reato!