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Madonna di Brando, il recupero di un bene culturale da parte della comunità corsa

Madonna Musmeci
(Tempo di lettura: 2 minuti)

La pala d’altare intitolata La Vierge en trône tenue l’Enfant, entourée de quatre anges musiciens (La Vergine in trono che regge il Bambino, circondata da quattro angeli musicanti) è attribuita a Simone da Firenze e Rocco di Bartolommeo. Alta 198 cm e composta da un dipinto su fondo oro con cornice in legno intagliato e dorato in stile gotico, fu commissionata dai francescani del convento di Brando all’inizio del XVI secolo.

Il dipinto rimase lì fino agli anni ’90 del XIX secolo, quando il convento venne abbandonato. Nel 1837, Albin Chalandon, ingegnere lionese, nonché appassionato collezionista di arte, soprattutto dei primitivi italiani, notò il capolavoro. Due anni dopo, nel 1839, lo acquistò con l’autorizzazione del vescovo di Ajaccio, come riportato dalla casa d’aste De Baecque. Per 184 anni, la Madonna rimase nella collezione della famiglia, fino alla decisione degli eredi di metterla all’asta presso l’Hotel Drouot di Parigi nel marzo 2023.

La notizia ha suscitato grande clamore, spingendo la Collectivité de Corse a intervenire: grazie a documenti storici, che dimostravano l’illegittimità della transazione del XIX secolo, all’ultimo momento il Ministero della Cultura è riuscito ad annullare la vendita. Dopo intense trattative, un accorto tra le parti è stato raggiunto a 350.000 euro, permettendo al Comune di Brandu di recuperare la pala d’altare ed evitare una lunga e costosa controversia legale. La Collectivité de Corse ha concesso una sovvenzione straordinaria di 280.000 euro, approvata all’unanimità dall’Assemblée de Corse, per aiutare il Comune a raccogliere i fondi necessari. Inoltre, 284 donatori privati hanno contribuito attivamente con una somma di 51.672 euro, mentre la Fondation du Patrimoine e il suo Club de Mécènes de Corse hanno aggiunto ulteriori 15.000 euro.

La Vierge en trône tenue l’Enfant, entourée de quatre anges musiciens, secolo XVI, Simone da Firenze e Rocco di Bartolommeo.

Dopo l’acquisizione, l’opera è stata affidata a Patrick Mandron, noto per il restauro del San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci per il Museo del Louvre. Mandron ha accertato che la pala d’altare fosse complessivamente in buone condizioni, piccoli lavori di consolidamento hanno consentito la movimentazione e il trasporto senza rischi.

Lo scorso 16 luglio, la Madonna di Brando è stata accolta nella chiesa di Santa Maria di Castellu Brandu, dove verrà esposta solo per pochi giorni all’anno. Per ragioni di sicurezza e accessibilità, il dipinto è stato trasferito nella galleria permanente del Musée de la Corse, dove sarà conservato in condizioni ottimali in una cassa climatizzata su misura commissionata dalla Collectivité de Corse. La Madonna di Brando resta comunque di proprietà del Comune di Brandu, che prevede di esporla durante le feste religiose.

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