Il TPC restituisce all’Ambasciata del Perù 5 reperti archeologici
Comunicato Stampa del Nucleo TPC di Monza
L’incessante attività svolta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per la salvaguardia dei beni artistici in genere, non solo di quello nazionale, ha consentito al Nucleo TPC di Monza di individuare e sequestrare, in due distinte occasioni, diversi beni di interesse archeologico provenienti dal Perù, che oggi vengono restituiti nelle mani dell’Ambasciatore dello Stato sudamericano.
Nel primo caso, una muñeca funeraria (bambola funeraria) della civiltà Chancay era stata segnalata alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pavia da un cittadino di Vigevano che, sfogliando una rivista, aveva notato una bambola con le medesime caratteristiche di quella che egli stesso conservava da tempo in casa, portata dal padre di ritorno da un viaggio oltreoceano.
L’attivazione dei Carabinieri del Nucleo TPC di Monza ha, quindi, consentito il recupero del manufatto e l’accertamento tecnico della effettiva provenienza del manufatto dal Perù. Nel secondo caso, invece, sono stati proprio i funzionari del Ministero della Cultura peruviano, con cui vi è una collaborazione ormai consolidata nel tempo, a segnalare al Comando Carabinieri TPC la presenza di quattro reperti archeologici in vendita presso una casa d’aste bresciana, richiedendone la restituzione in quanto pertinenti al patrimonio culturale di quello Stato.
La successiva attività investigativa condotta dai militari del Nucleo TPC di Monza ha consentito di recuperare una ciotola e un bicchiere in ceramica appartenenti allo stile preispanico Nasca (primo periodo intermedio 200 a.C. – 600 d.C.), una bottiglia scultorea in ceramica appartenente allo stile preispanico Moche (primo periodo intermedio 200 a.C. – 600 d.C.) e un frammento di tessuto realizzato con fibre di cotone e camelide appartenente allo stile Chimù (periodo tardo intermedio 1000 d.C. – 400 d.C.), tutti risultati oggetto di esportazione illecita dal Paese sudamericano. Ancora una volta l’Arma ha svolto un ruolo centrale ed esclusivo nella tutela del patrimonio culturale, svolgendo una funzione di collegamento tra Forze di Polizia, Autorità Giudiziarie, Istituzioni e privati cittadini. Il quotidiano impegno dei Carabinieri TPC consente, infatti, nell’alveo di procedure giudiziarie o extragiudiziarie, di restituire allo Stato italiano o, come in questo caso, ai Paesi d’origine beni sottratti illegalmente, affinché le comunità di provenienza possano riappropriarsi della propria identità culturale e storica, affinché le generazioni future possano conoscere il passato, comprendere il presente e proiettarsi nel futuro.
[Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
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