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Caso Bernini: la Personificazione del Gange torna a far parte delle Collezioni Reali di Madrid

(Tempo di lettura: 3 minuti)

Abstract: The ground-breaking ‘Bernini ruling’ sets a precedent in the protection of Spanish cultural heritage: for the first time a piece, looted from the Gallery of the Royal Collections has been recovered through a claim supported by technical reports. The personification of the Ganges river, part of the ’Fountain of the Four Rivers’ model by the famous Italian sculptor Gian Lorenzo Bernini, was previously looted from the Gallery of the Royal Collections in Madrid where it is now back on display thanks to the collaboration of the Gallery of the Royal Collections, the Brigata de Patrimonio Historico of the Spanish Police and the State Attorney’s Office.

La vicenda 

Novembre 2021, “Vulcano”, un bronzo dorato di piccole dimensioni viene rintracciato presso La Suite Subastas Galeria di Barcellona, pronto per essere messo all’asta. Il pezzo, impropriamente attribuito alla corrente fiorentina cinquecentesca di Pietro Simoni da Barga, scultore prediletto dal Granduca Ferdinando I de’ Medici, sarebbe stato venduto ad un prezzo-base d’asta compreso tra i 2.000 e i 2.400 euro. Il 24 novembre 2021, a La Suite viene notificato un ordine preventivo da parte del Ministero della Cultura e dello Sport spagnolo, con cui viene dichiarata la non alienabilità dell’opera. L’intero lotto n. 54, in cui è compreso il manufatto, viene dunque ritirato dall’asta. 

Le indagini condotte della Brigata de Patrimonio Historico della Polizia spagnola consentono di ricostruire i movimenti più recenti relativi al passato del bene: un cittadino privato lo avrebbe acquistato da una ditta di sgombero di immobili, per poi rivenderlo a un negozio di antiquariato. Infine, l’opera sarebbe giunta alla casa d’asta di Barcellona. Vista la totale assenza di documentazione circa la provenienza lecita del manufatto, il GIP ne dispone il trasferimento al Palazzo Reale di Madrid, dove i tecnici della Direzione delle Collezioni Reali svolgono le proprie perizie. Dalle analisi emerge che il pezzo si adatta perfettamente al modello per la Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini a Roma, col quale condivide, inoltre, la medesima tecnica di fusione metallica.

Contestualmente, Patrimonio Nacional, importantissima istituzione storico-culturale spagnola e braccio operativo del Ministero della Presidenza, ai sensi della Legge 23/1982 sul patrimonio culturale nazionale, raccoglie un’ampia documentazione supportata da ricerche archivistiche, a dimostrazione del legame storico tra i due elementi. Per prima cosa, è indubbia la somiglianza tra “Vulcano” e la Personificazione del Gange della Fontana dei Quattro Fiumi, opera che Patrimonio Nacional ben conosce. Infatti, il modello originale dell’opera, anch’esso in bronzo fuso dorato, aveva fatto ingresso nei mezzanini del nuovo Palazzo Reale, in attesa di restauro e destinazione, a seguito dell’incendio dell’Alcázar del 1734: lo testimonia l’inventario del 1773 conservato nell’Archivio Generale del Palazzo Reale, immobile che insieme ad altre pertinenze reali, appartiene oggi proprio a Patrimonio Nacional.
Nello specifico, le fonti archivistiche confermano che nel modello originale della Fontana venivano rappresentate le figure allegoriche di quattro fiumi – il Nilo in Africa, il Río de la Plata in America, il Danubio in Europa e il Gange in Asia –  in seguito andate perdute senza lasciar traccia. L’ultimo inventario in cui compare l’opera completa risale alla fine dell’Ottocento. 

Il principio di “indivisibilità” sancito dai giudici spagnoli

Patrimonio Nacional, rappresentato dall’Avvocatura generale dello Stato spagnolo, decide quindi di intentare una causa per rivendicare l’autenticità dell’opera del Bernini e la sua appartenenza alle Collezioni Reali, sostenendone la natura inalienabile ai sensi della summenzionata Legge 23/1982.

Il 20 maggio 2024, il Tribunale di primo grado di Barcellona attribuisce, con sentenza definitiva, la proprietà della Personificazione del Gange alle Collezioni reali di Patrimonio Nacional.

Si tratta di una decisione storica, frutto di un importante sforzo congiunto, tra l’Avvocatura generale dello Stato, gli agenti della Brigada e i tecnici della Direzione delle Collezioni Reali, volto a provare l’autenticità dell’opera e la paternità di Bernini. È anche la prima volta che un bene saccheggiato dalle Collezioni Reali viene recuperato attraverso un’azione di rivendicazione supportata da relazioni tecniche. Infine, la sentenza rappresenta un traguardo importante per la Spagna, in quanto afferma il principio di “indivisibilità” dell’opera. Il bronzo ritrovato costituisce un “elemento indivisibile” rispetto al modello della Fontana dei Quattro Fiumi nella sua interezza, e in quanto tale non potrà essere considerato parte a sé stante e, conseguentemente, alienato, bensì dovrà essere ricongiunto con l’opera di cui originariamente era parte. Oggi, dopo tre anni dall’inizio della vicenda, la figura della Personificazione del Gange si trova finalmente esposta nella Galleria delle Collezioni Reali, insieme alla Fontana.

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