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Umanizzare “la grande razzia”

copertina recensione Pedot
(Tempo di lettura: 3 minuti)

Siamo abituati a guardare da uno e un solo punto di vista. Le indagini, i recuperi, le restituzioni di opere d’arte e di reperti archeologici, i numeri, i processi, i contenziosi ancora aperti oltre i confini nazionali, la diplomazia. Ci interessa raccontare il mondo dei buoni, delle foto ufficiali, dei nostoi. Perché è rassicurante. Per questo, quando capita un romanzo come Bocca di Strega, l’ultimo di Sasha Naspini in libreria per edizioni e/o, c’è bisogno di fare un passo indietro, di prendere confidenza e di lasciare che la letteratura faccia il suo gioco. Naspini è uno scrittore prolifico, premiato e tradotto o in corso di traduzione in quasi 50 Paesi, è nato a Grosseto e il suo libro è ambientato in Maremma, una regione che ruba un pezzo alla Toscana e un pezzo al Lazio, una porzione di natura e di paesaggi protetti, di butteri e di tombaroli. Siamo nei favolosi anni Settanta, quelli della grande razzia, delle sepolture del centro-sud Italia sventrate e saccheggiate nottetempo, dei musei oltreoceano che fanno a gara per aggiudicarsi quanto di meglio il sottosuolo italiano abbia conservato e quanto di più bello il mercato possa offrire. A ogni costo e a qualunque prezzo. La disinvoltura è massima e gli affari fruttano bene, anche all’ultimo anello della filiera.

Naspini scrive al cuore e parla alla pancia. Sceglie di puntare sulle solitudini, sulle fragilità e sugli abbandoni, passa in rassegna i profili psicologici dei personaggi costruendo ogni capitolo con un nome e una voce diversi: ognuno è parte della storia e ognuno è una storia. Non normalizza il crimine, lo umanizza, gli basta metterlo in scena dentro un reticolo di slanci e di miserie, dove anche il capo, quello bello e carismatico, temuto e indiscusso, è un uomo alla deriva, è uno come tanti quando deve fare i conti con la improvvisa e prematura morte della moglie amatissima.

L’isterica, l’operaio, quello con il figlio malato, quello solo come un cane, il rampollo, la prostituta, la cuoca, l’uomo elegante che sembra un attore, la guardia notturna, il nobile con il vizietto del gioco, il prete, il collezionista americano. Gli equilibri si reggono sulla fiducia, sul bisogno e sul ricatto: basta un’onda più alta o un passo più lungo e le geometrie possono cambiare. O crollare. Trascinare tutti nei guai. Lasciare a terra il morto. Perché, se la bellezza si eredita, la capacità di tenere insieme una banda di profanatori e la rete di alleanze e protezioni è un’arte di mediazione e di autorevolezza che non si tramanda. Così i tesori etruschi scavati si mescolano alla paccottiglia spacciata per ori antichi, ai falsi forgiati per riempire le vetrine di musei e i comò di collezionisti, in un crescendo di accordi e disaccordi, di intrecci e di colpi di scena che non sveleremo: sarebbe come rubare una perla dalla Conchiglia…

Il libro fila via, corre sul rasoio delle passioni e delle debolezze, ognuno avrà ciò che gli spetta, anche il lettore. È già una sceneggiatura. Aspettiamo di vederlo sul grande schermo.

SCHEDA LIBRO 

Autore: Sasha Naspini

Titolo: Bocca di strega

Editore: edizioni e/o

Anno edizione: 2024

Pagine: 185

Prezzo: 18,00 Euro

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