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Da secoli sorveglia i vigneti, il paese e i suoi abitanti che lo osservano da lontano. Il Castel San Gottardo, una fortificazione eretta sfruttando l’incavo della roccia, è incastonata fin dal 1183, prima attestazione delle fonti, in un angolo della Piana Rotaliana, sopravvive al tempo, all’incuria e ai crolli e ora anche all’oltraggio dei vandali. “Era un sogno l’accordo di comodato con gli eredi Firmian, atto a salvare il nostro Castel San Gottardo: ora è realtà”, ha annunciato il sindaco Mattia Hauser nell’ultimo bollettino di InMezzo (settembre 2024). Ma evidentemente la risoluzione positiva con la frazionatissima proprietà non è servita a proteggere il bene: nella mattina di venerdì 22 novembre 2024, nel gruppo Facebook Sei di Mezzocorona se, Fernando Tait ha pubblicato due immagini a testimonianza dello sfregio avvenuto per mano di ignoti: “non commento ma le scritte parlano da sole” è la laconica didascalia.

Scenario suggestivo della leggenda del Basilisco, il Castello di San Gottardo è stato oggetto di due tesi di laurea, presentate alla popolazione il 22 gennaio 2016: Martina Tava con Tecnologie digitali e salvaguardia dei beni architettonici: rilievo, modellazione e valorizzazione del Castello di San Gottardo e David Paoli con I ruderi del Castello di San Gottardo a Mezzocorona. Valorizzare un luogo storico e naturalistico, tra didattica ed esplorazione. Le idee dunque non difettano e nemmeno l’attenzione che ripetutamente – nel 2003, 2004, 2016, 2020, 2022 e ora nel 2024 – ha censito il bene tra I Luoghi del Cuore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.

Manca un sentiero in sicurezza per raggiungerlo e l’unico varco viola la proprietà privata ma, se ci arrivano i vandali, ci può anche arrivare un progetto pubblico-privato di tutela e di restituzione.

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