Ha fatto rumore l’appello lanciato da Paolo Rumiz attraverso le pagine de “La Repubblica” lo scorso 20 dicembre. Il noto scrittore e giornalista aveva espresso preoccupazione per lo stato di degrado della via Appia – nonostante il recente riconoscimento come patrimonio mondiale dell’UNESCO -, sottolineando l’urgenza di proteggere e valorizzare la Regina Viarum e criticando la mancanza di interventi concreti e il disinteresse delle istituzioni nel preservare questo importante patrimonio storico e culturale.
Rumiz, che ha percorso a piedi l’intero tracciato dell’antica via Appia nel 2015, ha documentato la sua esperienza in una serie di reportage su “La Repubblica” e successivamente in un libro intitolato Appia. Nel suo appello, ha espresso il desiderio di incontrare il Ministro Giuli per discutere delle azioni necessarie a salvaguardare e valorizzare questo percorso storico, auspicando un intervento deciso per contrastare il degrado e promuovere una gestione più attenta e coordinata del patrimonio.
La risposta di Alessandro Giuli non si è fatta attendere: il Ministro della Cultura ha, infatti, espresso la sua volontà di dedicare maggiore attenzione alla via Appia. Egli ha sottolineato l’importanza di considerare l’antico tracciato viario non solo come un patrimonio dell’UNESCO, ma anche come un bene comune da proteggere e valorizzare. Ha annunciato di aver già avuto una conversazione telefonica con lo scrittore e di aver concordato un incontro al Ministero. Giuli ha anche invitato tutti i soggetti interessati a unirsi in uno sforzo collettivo per realizzare questo progetto nel più breve tempo possibile.
Giornalista