“Natività” di Palermo. Pistoletto reinterpreta il Caravaggio perduto
Nel cuore di Palermo, l’Oratorio di San Lorenzo ha accolto una nuova interpretazione della Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio, opera trafugata 55 anni fa e mai più ritrovata. Per la quindicesima edizione della rassegna Next, l’artista Michelangelo Pistoletto ha realizzato un’opera specchiante intitolata “Annunciazione Terzo Paradiso”, che rievoca l’iconografia caravaggesca. L’opera è stata presentata alla mezzanotte del 24 dicembre 2024 e resterà esposta sull’altare dell’oratorio fino all’8 gennaio 2025; successivamente, sarà collocata nell’ex sacrestia fino al 17 ottobre 2025, anniversario del furto.
L’opera di Pistoletto, rispettando le dimensioni originali del dipinto (268×197 cm), introduce elementi innovativi: l’angelo centrale, invece di reggere il tradizionale cartiglio, sostiene il simbolo del Terzo Paradiso, una riconfigurazione del segno matematico dell’infinito. Questo simbolo rappresenta l’equilibrio tra natura e artificio, un invito alla responsabilità collettiva e alla trasformazione del conflitto in una nuova civiltà. “Mantenendo una parte dell’antico dipinto, l’angelo porta l’Annunciazione del Terzo Paradiso come simbolo di equilibrio tra natura e artificio. Questa visione trasforma il dolore in speranza, suggerendo un nuovo orizzonte di creazione”, ha dichiarato Pistoletto.
La rassegna Next, ideata nel 2010 da Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, è nata per esorcizzare la perdita della Natività di Caravaggio attraverso l’arte contemporanea. Ogni edizione invita artisti di fama internazionale a reinterpretare il capolavoro trafugato, trasformando il dolore per questa assenza in un’opportunità di rinascita creativa. Tra i nomi che hanno contribuito in passato figurano Francesco De Grandi, Emilio Isgrò e Vanessa Beecroft.
Bernardo Tortorici di Raffadali ha espresso gratitudine verso Pistoletto: “È un’azione di risarcimento etico che i diversi artisti, nel corso degli ultimi 15 anni, hanno voluto donare all’oratorio aderendo al progetto Next. La partecipazione di una figura della grandezza di Michelangelo Pistoletto ci conforta, da un lato, nel riconoscere che il furto non è stato soltanto un crimine ai danni dell’oratorio e di Palermo, ma un attacco alla storia dell’arte stessa. Dall’altro contribuisce a lenire il dolore della ferita subita attraverso una nuova creazione che non è solo un’opera d’arte, ma anche un potente gesto di solidarietà umana”. Questo intervento non solo mantiene viva la memoria di una perdita significativa per il patrimonio artistico mondiale, ma attraverso l’arte contemporanea offre un messaggio di speranza e rigenerazione culturale.
La “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” è stato realizzato intorno al 1600. L’opera, un olio su tela, raffigura la scena della Natività con una drammaticità e un realismo tipici di Caravaggio. Il dipinto era originariamente collocato nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, dove rimase per circa tre secoli. Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, la tela fu trafugata in circostanze mai del tutto chiarite. Il furto, eseguito con sorprendente facilità, è considerato uno dei più clamorosi nella storia dell’arte. Secondo alcune testimonianze, gli autori del crimine sarebbero entrati nell’oratorio e avrebbero rimosso la tela dalla cornice, arrotolandola per facilitarne il trasporto. Da allora, la “Natività” non è mai stata recuperata. L’FBI ha inserito l’opera nella lista dei dieci capolavori rubati più importanti al mondo, stimandone il valore di mercato in almeno 20 milioni di dollari.
Nel corso degli anni, diverse ipotesi sono state avanzate riguardo al destino del dipinto. Alcuni collaboratori di giustizia hanno suggerito un coinvolgimento della mafia siciliana nel furto, indicando che l’opera potrebbe essere stata utilizzata come merce di scambio nel mercato nero internazionale dell’arte. Altre teorie sostengono che la tela sia stata distrutta o nascosta in un luogo segreto. Nonostante le numerose indagini e gli appelli internazionali, il destino della “Natività” di Caravaggio rimane avvolto nel mistero, rappresentando una delle perdite più dolorose per il patrimonio artistico mondiale.
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