SAB Lazio. Intervento di messa in sicurezza dell’archivio storico istituzionale UNIDROIT
Nel dicembre 2024, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio ha completato un intervento fondamentale per la conservazione del patrimonio documentale dell’Istituto Internazionale per l’Unificazione del Diritto Privato (UNIDROIT)
L’intervento ha riguardato la bonifica da muffe attive della sezione più antica dell’archivio storico dell’Istituto, un passo cruciale in vista del centenario di UNIDROIT.
Fondato nel 1926 come organo ausiliario della Società delle Nazioni e ricostituito nel 1940, UNIDROIT è un’organizzazione intergovernativa indipendente con l’obiettivo di armonizzare, modernizzare e coordinare le normative di diritto privato e commerciale tra gli Stati membri. Attualmente, conta 65 Stati aderenti provenienti da tutti i continenti, rappresentando una vasta gamma di sistemi giuridici, economici, politici e culturali. Il suo archivio storico custodisce una ricca varietà di documenti, tra cui corrispondenza, protocolli d’intesa, documentazione relativa ad assemblee e commissioni, convenzioni, principi, leggi modello, serie contabili (bilanci, mandati e spese) e fascicoli del personale. Questa documentazione copre un arco temporale che va dal 1926 al 2020, offrendo una preziosa testimonianza dell’evoluzione e delle attività dell’Istituto nel corso di quasi un secolo.
Oltre all’archivio, UNIDROIT vanta una biblioteca con oltre 260.000 volumi e 450 riviste in diverse lingue, focalizzate sulle tematiche di interesse dell’Istituto e sulla documentazione di altre organizzazioni internazionali. La biblioteca funge anche da depositaria di documenti ufficiali e pubblicazioni delle Nazioni Unite, consolidando il suo ruolo di risorsa fondamentale per studiosi e professionisti del diritto internazionale.
L’intervento di bonifica ha interessato specificamente la porzione dell’archivio risalente alla fondazione di UNIDROIT nel 1926, attraversando il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Il materiale, distribuito su 131 metri lineari e contenuto in 827 faldoni, presentava condizioni conservative critiche a causa della presenza di muffe attive. La situazione richiedeva un’azione urgente per contrastare il biodeterioramento e garantire la preservazione e la fruibilità futura di questi documenti storici. Le operazioni di bonifica sono state condotte con meticolosità, includendo fasi di asciugatura, disinfezione, spolveratura e ricondizionamento dei materiali archivistici. Grazie a questi interventi, il patrimonio documentale è stato restituito alla sua integrità materiale, pronto per essere consultato e per trasmettere i suoi valori culturali alle generazioni presenti e future.
Questo progetto rappresenta un esempio significativo di come la collaborazione tra istituzioni possa portare alla salvaguardia e alla valorizzazione di patrimoni documentali di rilevanza internazionale, assicurando che la memoria storica e giuridica continui a essere accessibile e preservata nel tempo.
Giornalista