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Villa della Regina, storica residenza sabauda situata sulla collina di Torino, sarà interessata da un vasto piano di restauro e valorizzazione, grazie a un protocollo d’intesa firmato tra la Direzione Generale Musei, le Residenze Reali Sabaude e la Fondazione Compagnia di San Paolo. L’obiettivo dell’iniziativa è restituire alla città un luogo simbolico, migliorando la fruibilità degli spazi, ripristinando l’equilibrio tra residenza, giardini e paesaggio collinare e garantendo una maggiore integrazione con il tessuto urbano.

Il progetto è stato presentato il 6 febbraio 2024 nel Salone d’Onore di Villa della Regina, alla presenza di Roberto Vannata, Dirigente della Direzione Generale Musei, Filippo Masino, Direttore delle Residenze Reali Sabaude, e Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, insieme ad altri esperti e progettisti coinvolti nel piano di recupero.

L’intervento si basa sul masterplan “Vigna della Regina. Studio di fattibilità per un museo sostenibile”, un documento redatto da un team di specialisti guidato dagli architetti Salvatore Simonetti e Federico Fontana, autori di importanti progetti di restauro nelle residenze sabaude. Il piano di valorizzazione si integra con i fondi del PNRR, già destinati alla riqualificazione dell’area, e mira a rendere Villa della Regina un modello di gestione sostenibile.

Tre ambiti principali di intervento

1. Recupero del sistema verde e delle attività agricole storiche

Uno degli obiettivi principali del progetto è la riqualificazione del sistema verde della villa, per ristabilire il delicato equilibrio tra giardini all’italiana, orti storici e aree agricole, nel rispetto del disegno paesaggistico originario del Seicento. Il vigneto sperimentale di Freisa, reimpiantato vent’anni fa, sarà affiancato da nuove coltivazioni di frutteti e ortaggi, che richiamano la vocazione agricola del sito voluto dal principe Maurizio di Savoia. La Casa del Vignolante, situata nei giardini, sarà restaurata e trasformata in un centro per la lavorazione dei prodotti agricoli e in una sede per attività educative rivolte a scuole e famiglie, con laboratori didattici sulla sostenibilità ambientale.

2. Miglioramento degli spazi aperti e accessibili al pubblico

Il restauro paesaggistico interesserà anche le aree oggi accessibili gratuitamente dal viale aulico, migliorando la fruizione di questo polmone verde. Un aspetto significativo dell’intervento riguarda l’area del Palazzo Chiablese, edificio storico demolito dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Al suo posto verrà costruita una struttura leggera in vetro e acciaio, ispirata a una serra, che suggerirà il volume originario del palazzo e ospiterà una caffetteria panoramica. Qui i visitatori potranno gustare prodotti a chilometro zero, coltivati nella tenuta stessa, con un’esperienza immersiva tra storia e paesaggio.

3. Restauro della residenza reale e ampliamento dell’offerta museale

Il progetto prevede interventi di restauro sulle facciate e sugli ambienti interni della Villa, con l’obiettivo di riportare alla luce ulteriori sale attualmente chiuse al pubblico. Una nuova biglietteria nei giardini inferiori migliorerà l’accoglienza dei visitatori, facilitando il flusso di accesso al museo. Il piano a lungo termine punta alla riapertura di ulteriori piani della villa, che potranno essere destinati a spazi espositivi, eventi culturali e attività formative legate all’arte e alla sostenibilità.

Mobilità sostenibile e accessibilità

Il masterplan si integra con i progetti già finanziati dal PNRR e approvati dalla Giunta Comunale, tra cui il miglioramento della mobilità sostenibile con la riqualificazione del parcheggio e la realizzazione di una futura fermata del trasporto pubblico locale. Inoltre, dal 1° marzo 2025, verrà introdotto un biglietto dedicato alla sola visita dei giardini, per rispondere alla crescente domanda di accesso agli spazi verdi del complesso.

Sinergia tra pubblico e privato per un modello sostenibile

Roberto Vannata, Dirigente della Direzione Generale Musei, ha commentato l’iniziativa sottolineando il ruolo sempre più centrale dei musei nella trasformazione urbana: “I musei oggi sono ogni giorno di più chiamati a essere attori di un cambiamento possibile per le città, orientato al miglioramento del servizio alla comunità e agli obiettivi di sostenibilità ambientale. Questo progetto dimostra come la sinergia tra pubblico e privato consenta la nascita di modelli virtuosi che sanno tenere insieme tutela del patrimonio e benessere collettivo”.

Il protocollo prevede una realizzazione a lotti successivi, con la possibilità di attrarre nuovi finanziamenti pubblici e privati. Gli interventi saranno studiati per non interrompere l’apertura al pubblico, consentendo ai visitatori di continuare a fruire del museo e dei suoi spazi durante l’intero processo di restauro.

Villa della Regina: un patrimonio da riscoprire

Villa della Regina è una delle Residenze Reali Sabaude, riconosciute come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La villa fu costruita nel XVII secolo per il cardinale Maurizio di Savoia e divenne successivamente la residenza di Anna Maria di Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II. Circondata da giardini all’italiana, offre un panorama unico sulla città di Torino ed è oggi sede di un museo che conserva affreschi, arredi e decorazioni originali.

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