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THREADS OF HERITAGE 

Down the Rabbit Hole of Art Crime 

Produzione Istituto Italiano di Tecnologia  
(Centre for Cultural Heritage Technology) & No Panic Agency 
Regia Brian Parodi 
Production Manager Fabio Beltotto 
Creative Producer Valentina Logli 
Sceneggiatura Fabio Beltotto, Michela De Bernardin 
Durata 45’ 
Voice over Massimo Veracini 
Musiche originali Francesco Bacci 
Media Partner The Journal of Cultural Heritage Crime

Il documentario Threads of Heritage offre uno sguardo inedito sul fenomeno del traffico illecito di beni culturali, una piaga che colpisce il patrimonio culturale a livello globale. Attraverso una narrazione densa e la voce di testimoni diretti, il film esplora i danni irreversibili causati dagli scavi clandestini e dal mercato illecito d’arte, rivelando il complesso intreccio di interessi che ha spesso coinvolto trafficanti, case d’asta e musei internazionali. 

Un viaggio tra RomaCerveteri e Madrid conduce lo spettatore nei luoghi simbolo di questo fenomeno, tra siti archeologici violati e depositi museali inaccessibili al pubblico, dove giacciono centinaia di reperti in attesa di una nuova collocazione. Per la prima volta, questi oggetti diventano protagonisti di un racconto che ne restituisce l’intrinseco valore storico e culturale. 

Con il supporto di esperti e professionisti del settore, il documentario raccoglie le testimonianze di Vincenzo Bellelli, Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri, Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, e Arianna Traviglia, Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology (Istituto Italiano di Tecnologia). Fondamentale il contributo delle forze dell’ordine impegnate nella tutela del patrimonio culturale: il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Brigada de Patrimonio Histórico della Polizia Nazionale spagnola guidano lo spettatore nel cuore delle operazioni condotte insieme ad altri corpi di polizia in Europa, per arginare un commercio illecito che vale milioni di euro. 

Gli ex funzionari archeologi Maurizio Pellegrini e Daniela Rizzo, insieme all’ex giudice Guglielmo Muntoni, ricostruiscono alcuni dei casi giudiziari più emblematici legati al traffico illecito di beni culturali, tra cui quelli che vedono protagonisti Giacomo Medici e Robert Emanuel Hecht, noti mercanti d’arte a livello internazionale, e Marion True, ex curatrice della sezione antichità del Jean Paul Getty Museum. L’ex Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Francesco Rutelli sposta infine l’attenzione sul tema delle restituzioni e degli strumenti diplomatici messi in campo per favorire il ritorno delle opere nei Paesi d’origine, sottolineando il ruolo chiave della cooperazione internazionale. 

La locandina

Elemento particolarmente innovativo del documentario è l’approfondimento sulle tecnologie emergenti applicate al contrasto del traffico illecito. Dallo spazio ai meandri del web: Alessandra Ussorio, Capability Development Coordinator al SatCen (European Union Satellite Centre), illustra l’apporto del centro al monitoraggio dei siti archeologici grazie all’analisi delle immagini satellitari; mentre i Carabinieri TPC presentano il rivoluzionario software SWOADS da loro sviluppato che, sfruttando l’intelligenza artificiale, velocizza l’identificazione di beni illeciti presenti nelle piattaforme di e-commerce e nei cataloghi online di gallerie e case d’asta. 

Il documentario si chiude con un focus dedicato al sistema software RITHMS, in corso di sviluppo nell’ambito del progetto omonimo (Research, Intelligence and Technology for Heritage and Market Security), coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia. Questa piattaforma digitale all’avanguardia integra dati provenienti da diverse fonti e utilizza funzionalità di Social Network Analysis per individuare e visualizzare le possibili reti criminali coinvolte nel traffico di beni culturali. Grazie a RITHMS, le forze dell’ordine avranno a disposizione uno strumento in grado di mappare e analizzare i collegamenti tra individui, opere e transazioni sospette, potenziando così la capacità di contrasto e prevenzione di questo fenomeno. 

Il documentario stesso è stato realizzato nel quadro del progetto europeo RITHMS, finanziato dal programma Horizon Europe (Grant Agreement n. 101073932), e si inserisce in un’ampia strategia di sensibilizzazione sulla protezione del patrimonio culturale. In questo contesto, Threads of Heritage vuole accrescere la consapevolezza del pubblico e delle istituzioni sull’importanza di proteggere i beni culturali dal saccheggio e dalla speculazione. La sceneggiatura, scritta da Fabio Beltotto e Michela De Bernardin, ha dato vita a un racconto articolato e approfondito che esplora il traffico illecito di beni culturali con uno sguardo critico e nuovo. La regia, affidata a Brian Parodi, riesce a trasformare questa sceneggiatura in un’esperienza visiva coinvolgente che non solo informa lo spettatore, ma lo emoziona. 

Contatti:  
info@rithms.eu
fabio.beltotto@iit.it

Il trailer (ENG)

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