I Carabinieri TPC coordinati dalla Procura di Roma scoprono laboratorio di pittura “clandestino”
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Comunicato Stampa
Nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, i militari del Reparto Operativo – Sezione Falsificazione e Arte Contemporanea del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale hanno scoperto, in uno dei quartieri centrali della Capitale, un laboratorio di pittura clandestino. L’indagine trae origine dalla ricerca di alcune opere false messe in vendita attraverso i canali e-commerce.
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I primi accertamenti avevano consentito di raccogliere importanti elementi probatori a carico di un restauratore attivo sulla città di Roma. Grazie alle verifiche svolte sui principali siti internet di settore, quali Catawiki e e-Bay, veniva accertata a carico del soggetto la vendita di centinaia di opere di dubbia autenticità e riconducibili a diversi artisti quali Paul-Emile Pissarro, Jean Cocteau, Anna de Weert, Dora Maar, René Sautin e altri della corrente dei Macchiaioli, pittori attivi tra il XIX e il XX secolo.
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Sulla scorta delle risultanze investigative, la Procura di Roma, titolare di entrambi i filoni investigativi, emetteva difatti un decreto di perquisizione locale a carico del restauratore. Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, condotte dai Carabinieri specializzati nel settore della falsificazione del Comando TPC all’interno dell’abitazione ubicata in un quartiere nord di Roma, veniva individuata una stanza dove era stato allestito un vero e proprio laboratorio per la produzione di pittura falsificata. Sono stati rinvenuti centinaia di tubetti di colori acrilici e a cera, pennelli di varia grandezza, matite, tele grezze di diversi formati con fondo già preparato per la stesura della pittura, stencil, forbici, cavalletti, cornici, passe-partout, timbri falsamente riconducibili a collezioni e gallerie d’arte non più attive nel mercato di settore, appunti e fogli riportanti le prove per la firma falsificate degli artisti, dichiarazioni di vendita ed etichette per le spedizioni. Trovata anche una macchina da scrivere e dispositivi informatici utilizzati dal falsario-restauratore per la realizzazione dei dipinti e dei relativi falsi certificati attestanti “l’autenticità” che accompagnavano le opere d’arte.
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Durante la perquisizione, inoltre, sono state trovate varie fotocopie a colori di pagine di cataloghi d’asta sulle quali, utilizzando la comune tecnica del collage, erano state aggiunte le opere falsificate di “nuova produzione”. Nello specifico, la foto dell’opera dell’autore di riferimento presente sul catalogo d’arte risultava sostituita con l’immagine dell’opera nuova prodotta dal falsario.
Durante l’accesso all’interno del laboratorio da parte dei Carabinieri TPC sono state trovate sul tavolo di lavoro varie opere concluse o in fase di ultimazione, recanti la firma di vari autori, compatibili con i colori e gli altri materiali rinvenuti, tanto da ipotizzare che le stesse fossero state realizzate di recente proprio dal restauratore.
Nel complesso venivano sequestrate 71 opere attribuite agli artisti Pablo Picasso, Rembrant H. Van Rijn, Giacomo Balla, Afro Basaldella, Osvaldo Licini, Bernard Buffet, Francis Picabia, Kees Van Dongen, Serge Poliakoff, Lyonel Feininger, Serge Charchoune, Constant Permeke, William Congdon, Albert Lebourg, Anna De Weert, Pierre Ambrogiani, Gio Bartolena, Frans Hens, Mario Puccini, Faustino Joli, Jenny Montigny, René Sautin, Roberto Borsa e ad altri pittori.
Tutto il materiale trovato nel laboratorio, utilizzato per la produzione di opere false, veniva sottoposto a sequestro a cura dei Carabinieri TPC che informava l’Autorità giudiziaria con la comunicazione di rito.
[Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
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