Gli USA restituiscono all’Italia 107 reperti archeologici provenienti da scavi clandestini
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Lo scorso 18 febbraio è stata annunciata la restituzione di 107 antichità all’Italia. La storia è ben nota e si ripete in tutte le occasioni simili a questa: i reperti archeologici, recuperati grazie a diverse indagini penali in corso condotte in collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, furono saccheggiati ed esportati illecitamente da noti trafficanti come Giacomo Medici, Gianfranco Becchina e Robert Hecht. Un altro presunto trafficante, E. A., è stato recentemente incriminato dall’Ufficio del Procuratore di Manhattan ed è attualmente oggetto di un mandato di arresto [Si precisa a tal riguardo che l’uomo resta innocente fino a prova contraria e che le affermazioni qui riportate sono tratte da documenti depositati in tribunale e da dichiarazioni rese ufficialmente in aula].
I reperti furono quindi venduti a noti mercanti d’arte, fino ad arrivare negli USA per essere conservati all’interno di collezioni private, se non addirittura nelle sale di noti musei. Tra i nomi di spicco, Robin Symes, londinese, condannato nel Regno Unito per traffico illecito, ed Herbert Cahn, gallerista svizzero, indagato in Italia per ricettazione e sottoposto a sospensione condizionale della pena (Art. 163 del Codice Penale).
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“La nostra stretta collaborazione con le autorità italiane continua a produrre risultati significativi e sono particolarmente contento al pensiero che queste 107 antichità stiano tornando a casa. L’Italia ha purtroppo subito enormi e diffusi saccheggi negli ultimi 60 anni. Continueremo a fare tutto il possibile per rintracciare e restituire i pezzi che passeranno attraverso Manhattan”, così il Procuratore Bragg durante la cerimonia di restituzione alla quale era presente il Comandante dei Carabinieri TPC, il Gen. di Brigata Gargaro.
Tra i reperti restituiti:
- Kylix a figure nere: Risalente alla metà del VI sec. a.C., la sua base è decorata con un motivo di leoni e grifoni disposti a raggiera. La Kylix è stata scoperta e illegalmente scavata a Vulci negli anni ’60, prima di essere trafficata fuori dall’Italia dal mercante Robert Hecht. È stata successivamente acquisita dal Metropolitan Museum of Art nel 2017, dove è rimasta fino al suo sequestro da parte dell’Antiquities Trafficking Unit (ATU).
- Cratere a volute apulo: Datato al 320-310 a.C., questo vaso a figure rosse è attribuito al Pittore dell’Elmo. E. A. avrebbe contrabbandato il cratere a New York e lo avrebbe venduto alla galleria Antiquarium Ancient Arts di Manhattan prima del 1987. Il cratere è stato recuperato dall’ATU da una collezione privata nel 2024.
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- Patera in bronzo: Riferibile al IV sec. a.C., con Apollo che tiene la lira nella mano destra. La patera è stata trafficata fuori dall’Italia, probabilmente attraverso la Svizzera, dal trafficante di antichità già condannato, Gianfranco Becchina. Da Becchina, la patera è passata al mercante di antichità di New York, Mathias Komor, che l’ha venduta all’attuale proprietario. La patera è stata sequestrata dall’ATU nel 2025.
L’Assistente del Procuratore Distrettuale Matthew Bogdanos, capo dell’Antiquities Trafficking Unit e Senior Trial Counsel, ha supervisionato le indagini, condotte dagli Assistenti del Procuratore Distrettuale.
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