Liuteria italiana ancora nel mirino
Il 18 febbraio 2025 il violinista David López Ibáñez, membro della Philharmonia Orchestra di Londra, ha denunciato il furto del violino Lorenzo Carcassi (Firenze, 1740) gentilmente concessogli in comodato d’uso dall’imprenditore tedesco Sebastian Kutscha, e di tre archetti (un Morizot – Frères senza etichetta, un arco Dodd con punta in madreperla e un arco in fibra di carbonio). Tutti i beni erano custoditi in una custodia nera Riboni-Cremona senza tasca. Il furto è avvenuto a Canonbury, quartiere londinese di Islington, asportando un violino il cui valore è pari ad una somma a sei cifre.
David López Ibáñez, violinista spagnolo di Castillo de Locubín (Andalusia) che vive a Londra dal 2013, è rimasto notevolmente scosso dal furto subìto mentre stava cenando in un pub. Le autorità locali sono state prontamente informate e la denuncia di reato depositata col n. 01/7178074/25.
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Nel 2020 si è laureato al Royal College of Music di Londra e ha fatto parte della classe di Lorenza Borrani alla Scuola di Musica di Fiesole. Dapprima Chamber Music Fellow alla Royal Academy of Music con l’Hill Quartet, il maestro López Ibáñez ha tenuto concerti da camera alla Wigmore Hall, alla Royal Festival Hall, al Kings Place e alla Conway Hall ricevendo il premio Ian Stoutzker dall’Orchestra giovanile dell’Unione europea e l’Isolde Mendes Unaccompanied Bach Prize al Concorso per violino RCM.
La notizia del furto andato a segno a Londra segue quella della mancata sottrazione di un altro violino, quello di proprietà del maestro Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara, dalla cui autovettura l’8 febbraio scorso a Verona sono stati illecitamente asportati effetti personali, valigie ma, per fortuna, non il prezioso violino Aldo Capelli, acquistato dal maestro Corvino nel 1982.
La facilità di spostamento e di occultamento degli strumenti musicali di liuteria e l’alto valore economico intrinseco ne fanno sempre più spesso oggetto di reato. Se da una parte i furti e i traffici illeciti hanno un impatto non trascurabile sul patrimonio musicale pubblico e privato all’interno e all’esterno dell’UE, dall’altra affrontare questo fenomeno criminale complesso e intrinsecamente transnazionale richiede una risposta ad hoc, che ancora manca.
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Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.