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Nuove acquisizioni alla Galleria Nazionale delle Marche

Copertina codice
(Tempo di lettura: 3 minuti)

La Galleria Nazionale delle Marche continua ad arricchire le sue collezioni. Il 19 febbraio scorso, un’importante aggiunta ha varcato la soglia di Palazzo Ducale di Urbino, il Codice Santini. Databile ai primi decenni del Cinquecento, questo manoscritto su pergamena rappresenta una testimonianza straordinaria dell’ingegno e della ricerca scientifica del Rinascimento urbinate. Il volume raccoglie disegni di macchine ingegneristiche e belliche, evidenziando l’interesse per la matematica e le scienze nel periodo delle dinastie Montefeltro e Della Rovere. Sebbene l’autore del manoscritto rimanga ignoto, gli studiosi lo avvicinano a personalità del calibro di Francesco di Giorgio Martini e Giovan Battista Comandino.

Il Codice è strettamente legato a Palazzo Ducale: vi si riconoscono riferimenti alle formelle del Fregio dell’Arte della Guerra, recentemente riallestite nelle Soprallogge del piano nobile, e alla Biblioteca ducale, oggi custodita presso la Biblioteca Vaticana. Citato come “mancante” in un inventario del 1632, il volume è rimasto in Urbino, tramandato tra famiglie nobili locali fino agli ultimi proprietari. Acquistato dallo Stato dopo essere stato messo in vendita lo scorso anno, è ora parte della collezione della Galleria Nazionale delle Marche.

A breve, il Codice Santini sarà presentato al pubblico attraverso un evento organizzato dalla Direzione di Palazzo Ducale di Urbino – Direzione Regionale Musei Nazionali Marche.

La Galleria continua il proprio impegno nell’arricchire le collezioni, sia con nuove acquisizioni sia con depositi di opere. L’ampliamento degli spazi espositivi al secondo piano di Palazzo Ducale, avvenuto nel 2022, ha permesso di esporre importanti pezzi, tra cui due paesaggi di de Marchis e un bozzetto di Girolamo Muziano.

Tra le acquisizioni più rilevanti degli ultimi anni vi sono:

  • le Ceramiche istoriata del Ducato, tra cui il Rinfrescatoio dei Duchi, coppe e piatti di Maestro Giorgio da Gubbio e Francesco Xanto Avelli.
  • la Natività del Battista di Pellegrino Tibaldi acquistata dallo Stato da un collezionista di Senigallia, ora affiancata alla Visitazione, già presente nella collezione del museo. Le due tavole, insieme alla Decollazione del Battista (oggi a Brera), costituivano probabilmente la predella del Battesimo di Gesù, conservato nella chiesa di San Francesco alle Scale di Ancona.
  • Il progetto “Cento opere tornano a casa” (2022). Grazie all’iniziativa del MiC, sono state restituite cinque pale d’altare, precedentemente nei depositi della Pinacoteca di Brera, tra cui opere di Federico Barocci, Cristoforo Roncalli e Simone Cantarini.
  • Lo studiolo di Francesco Maria II Della Rovere: nel 2023 è stata recuperata un’ulteriore porzione dello studiolo in ebano e avorio, aggiungendosi ai due pezzi già in possesso della Galleria.
  • Sant’Antonio da Padova del Sassoferrato (2024), il raffinato dipinto assegnato alla Galleria dal MiC, la cui presentazione ufficiale avverrà prossimamente.

Le acquisizioni non sono solo un arricchimento numerico della collezione, ma contribuiscono a completare e valorizzare il percorso museale della Galleria Nazionale delle Marche. La collezione, che narra oltre 700 anni di storia artistica marchigiana nel contesto della cultura italiana, continuerà a espandersi con nuove opere che verranno presto accolte a Palazzo Ducale.

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